Il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris e l’Assessore al Lavoro, Enrico Panini, hanno incontrato a Palazzo San Giacomo una delegazione di lavoratori della Conateco Spa, la più importante società terminalistica operante nel settore dei containers presente nel Porto di Napoli.
L’incontro si è svolto su richiesta dei lavoratori per denunciare il licenziamento collettivo avviato dalla stessa società e che interessa – per ora – 101 operai sui 360 complessivamente in organico e la riduzione unilaterale di una parte significativa della retribuzione.
Il Sindaco de Magistris ha espresso la propria solidarietà ai lavoratori licenziati ed ha duramente criticato una decisione inaccettabile, per giunta in un contesto già in forte crisi occupazionale.
Il Sindaco ha, inoltre, informato della sua decisione di chiedere al Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, che incontrerà a breve, di provvedere con ogni urgenza alla nomina del Presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, che da due anni è commissariata. Il continuo commissariamento ha prodotto danni su più fronti: dal perdurare di un immobilismo sul versante della velocizzazione delle attività, alla mancata approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale di Napoli, alla perdita di buona parte dei 240mln di euro di fondi europei necessari al potenziamento e all’ammodernamento del Porto di Napoli.
Questo tema verrò posto dal Sindaco anche nel corso di un incontro con il Presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Il Sindaco de Magistris ritiene intollerabile che il Porto di Napoli, da principale datore di lavoro della Regione Campania sia stato portato nelle condizioni di generare, invece, disoccupazione; pertanto farà tutto quello che è in suo potere per impedirlo.
L’ Assessore Enrico Panini, intanto, prenderà contatti con il nuovo Assessore con delega al Lavoro della Regione Campania per valutare quali azioni possano essere perseguite per scongiurare il licenziamento dei dipendenti della Conateco Spa.
Gli operai sono tornati al lavoro con l’impegno da parte del Sindaco di una sua visita, questa volta direttamente nel Porto presso l’azienda dove loro lavorano per testimoniare ulteriormente della propria vicinanza a chi si vede sottratto il lavoro.