Dopo lunghi anni di mancata esecuzione degli atti conseguenziali all’acquisizione in proprietà di migliaia di immobili illegalmente costruiti e non sanabili, secondo le leggi pur susseguitesi in materia, l’amministrazione comunale ha inteso dare seguito ad una storica iniziativa finalizzata ad affermare e rendere nota la proprietà pubblica di abitazioni, locali commerciali, garages trasmessi dagli originari costruttori o a tutt’oggi trattenuti dagli stessi.
Tale patrimonio che trae legittimazione dalla legge Bucalossi sin dal 1977 e dalle ordinanze successive dei sindaci, primo tra i quali Maurizio Valenzi nel 1979 doveva rispondere ai bisogni pubblici, alla emergenza abitativa a funzioni sociali così come previsto dalla normativa.
Il precedente gestore del patrimonio ha, infatti, provveduto ad introdurre nell’inventario comunale tali beni pur senza svolgere gli atti conseguenziali e senza che vi sia stato l’incoraggiamento, pur dovuto, delle amministrazioni. Una enorme ricchezza è stata lasciata in mani incerte prive di pubblico controllo e sottratta per il suo valore alla collettività napoletana.
Un lavoro di ricognizione, accertamento legale, previsione delle entrate e destinazione a preziosi fini pubblici è stato svolto nell’ultimo anno per determinare tale risultato. Sono emerse così circa 3600 abitazioni e circa 2000 proprietà non residenziali.
E’ stato dato quindi mandato alla Napoli SERVIZI di notificare una prima richiesta a titolo di indennità di occupazione per soli 150 euro mensili con il dovere di recuperare le somme riconoscibili da codice civile ovvero per gli ultimi 5 anni; ovviamente tali richieste devono essere notificate a coloro che sono privi di richiesta di condono o hanno ottenuto un diniego; condizione verificabile dalla società che da lunghi anni cura il condono edilizio.
Ovviamente tutti i procedimenti di tale portata possono conoscere errori di procedimento o mancanze di informazioni delle banche dati per i quali, i cittadini troveranno la massima assistenza perché i fisiologici errori siano tempestivamente risolti.
Tale opportunità costituirà occasione di chiarezza per tutti ed offrirà piena legittimazione a chi, dopo lunghi anni, potrà diversamente vedere pienamente riconosciuta la propria proprietà magari acquisita successivamente, o frutto di faticosi sacrifici.
Il comune, per questo, invita la cittadinanza a diffidare da mediatori e recarsi fiduciosamente presso gli uffici della Napoli Servizi con l’apposita documentazione.
A chi incorresse nella mancanza di tali requisiti, il Comune ribadisce, sin da ora, il pieno sostegno a coloro che fossero privi di altra disponibilità abitativa nello spirito della difesa dei ceti deboli che caratterizza l’operato di questa amministrazione comunale.