Il quartiere Vomero è uno dei luoghi privilegiati della città di Napoli. Situato in un punto strategico del capoluogo partenopeo, regala scorci panoramici mozzafiato, è il luogo ideale per passeggiare e fare shopping e facilmente raggiungibile con il trasporto pubblico locale. Pur essendo un quartiere relativamente recente è ricco di storia.
Vomero: le origini del quartiere di Napoli che si affaccia sul golfo
Il Vomero, la cui etimologia potrebbe derivare dal termine latino “vomer” (aratro) o dalla parola greca “bomos” (collina), ha le sue radici nel XIX secolo. Inizialmente, la zona era staccata dal resto della città e aveva una vocazione prevalentemente rurale. Era caratterizzata, infatti, da vigne e campi coltivati. Fu solo nel 1836 che il re Ferdinando II di Borbone ordinò la costruzione di una strada che collegasse la città al colle di San Martino, dando il via alla trasformazione del Vomero da zona agricola a quartiere residenziale. La collina del Vomero rappresentava, tra l’altro, un punto di osservazione strategico sulla città e sul golfo.
La Belle Époque del Vomero
Nel corso del XIX secolo, il Vomero subì una trasformazione radicale. Con l’arrivo della ferrovia e la costruzione di nuove strade, la zona divenne sempre più accessibile. Le famiglie benestanti napoletane iniziarono a costruire ville eleganti e palazzi signorili, trasformando il Vomero in una delle zone più ambite della città. L’architettura eclettica di questo periodo si riflette ancora oggi nelle maestose dimore d’epoca sparse per il quartiere.
Durante il XX secolo, il Vomero continuò a crescere e a evolversi. L’urbanizzazione portò, soprattutto dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, all’edificazione di nuovi palazzi, mentre la creazione di parchi pubblici e spazi verdi contribuì a preservare un equilibrio tra la modernità e la storia. Nel 1943, il quartiere fu protagonista di quelle passate alla storia come le Quattro Giornate di Napoli nelle quali i partigiani riuscirono a cacciare le truppe tedesche. I primi scontri si ebbero presso la Masseria Pagliarone, per poi spostarsi verso via Luca Giordano, via Scarlatti. Il luogo di scontro definitivo fu piazza Mascagni nella quale era sito lo stadio Littorio che i tedeschi volevano adibire a piccolo campo di concentramento per gli insorti. Dopo quegli eventi, la piazza fu ribattezzata piazza Quattro Giornate.
Il Vomero Oggi
Oggi, il Vomero è una vivace e affascinante miscela di storia e modernità. Le costruzioni in stile Liberty conservano il fascino del passato, mentre i brand moderni, i caffè all’aperto e i ristoranti di alta cucina conferiscono al quartiere un’atmosfera contemporanea. Il cuore pulsante del Vomero è rappresentato da Piazza Vanvitelli, circondata da edifici storici, cinema e teatri.
Il quartiere ospita anche importanti monumenti, come il Castel Sant’Elmo, una fortezza medievale che offre panorami mozzafiato sulla città. Inoltre, il Museo di San Martino, ubicato in un ex monastero, racconta la storia e la cultura della zona attraverso le sue collezioni artistiche e storiche. Presso il Museo è visitabile una ricchissima collezione di presepi settecenteschi.
Il Vomero è diventato uno dei quartieri più ambiti per vivere a Napoli. Le strade tranquille, il verde dei parchi e la vicinanza a luoghi di interesse culturale lo rendono ideale per chi cerca un connubio tra tradizione e modernità. Le piazze animate e i mercatini locali aggiungono un tocco di autenticità alla vita quotidiana, mentre le connessioni efficienti con il resto della città rendono il Vomero un punto strategico per gli spostamenti.