Si è svolto in questi giorni la visita a Napoli dell’Ambasciatore ucraino in Italia Yevhen Perelygin. Lo abbiamo intervistato per Cinquecolonne Magazine alla viglia della sua visita alla Camera di Commercio e al sindaco di Napoli De Magistris.
11 giugno 2017 – una data da ricordare per il vostro Paese: finalmente sarà consentita l’entrata libera dei cittadini ucraini in territorio Ue senza il visto. Un traguardo meritato, o meglio un diritto, non trova, ambasciatore?
“Finalmente. Siamo felici di recuperare la nostra vocazione europea ed è una gioia per noi ma possiamo chiaramente vedere in questo anche un gesto di solidarietà, un giusto indennizzo dell’Europa dopo le vicende del Donbass e l’annessione della Crimea da parte della Russia”.
A tale proposito Porošenko ha parlato dell’evento “come l’uscita finale del paese dall’impero russo e il suo ritorno nella famiglia delle nazioni europee”. Com’è il rapporto oggi con la Federazione Russa?
“La Federazione Russa interferisce oggi con strumenti di propaganda nei processi interni di ogni Paese democratico. Contro l’Ucraina ha messo in atto una guerra ibrida fatta di propaganda ed armi che ha causato solo morti e niente più. La nostra scelta è quella di essere con l’Europa e per l’Europa ed i suoi valori. Vede, oggi l’Ucraina importa il gas dall’Europa e questo è un traguardo per noi importante”.
I dati Istat 2016 dimostrano che la comunità ucraina è in forte crescita in Italia, specialmente in Campania: ben 42mila residenti qui (Lombardia prima con 51mila)contro i 230mila complessivi residenti nel nostro Paese. Come si vive qui e cosa andrebbe fatto per una migliore vivibilità?
“Innanzitutto specifichiamo che questi dati del Ministero delle Politiche sociali si riferiscono ai nostri concittadini dotati di regolare permesso di lavoro . Abbiamo però anche bambini, madri e ben 18mila matrimoni misti in Italia. Altra cifra: abbiamo circa 5500 aziende private individuali e familiari con partita iva mentre altri lavorano nel sociale. Parliamo di pizzerie, caffetterie, riparazioni di elettrodomestici che vanno inserite nel computo. La nostra, inoltre, non è certo una comunità chiusa e si è perfettamente integrata con quella italiana: ucraini e napoletani hanno un carattere molto simile ed inoltre la stragrande maggioranza ucraina qui da voi è disposta ad imparare la lingua italiana. La migrazione del lavoro fa sì che sia previsto il ritorno nel loro Paese:il 93-94% degli ucraini affitta appartamenti e cerca di guadagnare in Italia per poi ritornare in Ucraina a godersi la vecchiaia con una pensione dignitosa. Eccetto per i giovani ovviamente che studiano qui e intendono farsi una vita qui. E’ inutile dire che una migliore vivibilità passa anche per una migliore politica”.
Restiamo sul tema cooperazione: è recente l’inaugurazione di un lungo ponte ossia di un sodalizio turistico e commerciale ad Est di Modica, in Sicilia, con Kiev. Questo è soltanto uno dei tanti passi in avanti per dare nuova linfa all’economia ucraina ma anche italiana ed europea mediante scambi e cooperazioni economiche. Che progetti ci sono per la Campania?
“Partiamo da un dato significativo sulla cooperazione tra regione Campania ed Ucraina: Un anno fa l’interscambio tra Ucraina e Regione Campania è stato di 72 milioni di euro. Sa a quanto ammontava l’interscambio con il Veneto nello stesso periodo? A 750 milioni di euro: ben10 volte di più. Si rende conto? Questo significa solo una cosa: c’è margine qui per crescere e migliorare. Per questo io vedo una cooperazione a livello locale tra regione e regione, città e città. Durante l’incontro con confindustria, sindaco e Camera di Commercio vorrei proporre una sorta di gemellaggio: immaginiamo una angolo di Kiev o Odessa a Napoli e viceversa dove la gente può vedere che differenza c’è tra un olio, un vino della Campania e Toscana, come può utilizzare un tipo di costruzione o quella tecnologia ad esempio . Ci sarà un forte impulso alla crescita e certamente le nostre economie ne usciranno rafforzate”.
Come vede l’ingresso di Trump come nuovo presidente Usa per l’Europa?E quali scenari geopolitici si prospettano, secondo Lei, alla luce del sempre più inquietante fenomeno terroristico?
“La mia valutazione personale è che l’elezione di Trump abbia portato una nuova sfida per Europa sia in termini di sviluppo economico che sicurezza. Credo che quando un Paese, un’istituzione ha una sfida c’è maggiore impegno e un maggiore input per lo sviluppo. Ciò per esempio è valso per l’Ucraina che ha fatto più riforme e passi in avanti negli ultimi 3 anni che in 20 anni”.
Identità nazionale e sovranazionale: è possibile mantenere cultura,identità e tradizioni in un’ottica sempre più globalizzata o si rischia di perderle? Qui da noi si parla di “ius soli” ossia della possibilità per chi nasce in Italia di godere della cittadinanza indipendentemente se si è figli di immigrati. Cosa ne pensa ?
“ Non credo in questo: tanti Paesi hanno cercato di fermare questa politica di nascita e cittadinanza. Sarebbe una sorta di turismo di cittadinanza. Quando sono stato ambasciatore in Irlanda hanno fatto un referendum per abrogarlo. Ci sarebbe solo un’inutile speculazione. Le faccio una confidenza: la maggior parte degli ucraini non vorrebbe la cittadinanza ma il permesso illimitato. Il problema rileva riguardo il diritto di voto”.