Il caos dei falsi fragili che ha mandato nel panico l’hub vaccinale della Mostra d’Oltremare di Napoli ci fa riflettere sotto molti aspetti. Sia quello del consenso vaccinale ma soprattutto su quello tecnologico per quanto riguarda le piattaforme online messe a disposizione dei cittadini per prenotare la propria vaccinazione.
Napoli e il caos all’hub vaccinale con i falsi fragili
Prenotati sulla piattaforma della Regione come disabili o pazienti vulnerabili per avere la precedenza nella vaccinazione, ma poi arrivati al Vaccine Center della Mostra d’Oltremare si sono rifiutati di firmare l’autocertificazione della disabilità. È quanto accaduto nell’hub di Fuorigrotta, secondo quanto denunciato dall’Asl Napoli 1 Centro. L’arrivo in massa dei “falsi vulnerabili-disabili”, secondo l’azienda sanitaria, avrebbe mandato in tilt il sistema, contribuendo a creare code e lunghe attese, per i tanti altri cittadini che erano invece in fila regolarmente. L’Asl ha dovuto quindi chiamare i carabinieri per riportare l’ordine.
La medaglia a due facce del consenso vaccinale
La situazione che si è andata a creare nella città di Napoli va inevitabilmente a confrontarsi con i casi di rifiuto della somministrazione dei vaccini AstraZeneca. Rimarrà nelle mente degli italiani le parole del presidente della Regione Sicilia, Musumeci:
“su 100 persone 80 dicono no in Sicilia”
Il sistema sanitario siciliano ha poi dovuto riorganizzare tutto il suo piano vaccinale dovendo ridistribuire le dosi rifiutate in modo tale da salvare le fiale che altrimenti sarebbero state perse per sempre. La situazione nel resto d’Italia non cambia anche se con tassi di rifiuto non alti come in Sicilia.
Insomma, la paura della vaccinazione sembra stonare con i casi di falsi fragili di Napoli. L’hub della Mostra d’Oltremare ha visto l’ennesimo caso italiano di “scavalcamento” delle regole. Tutto questo ci fa riflettere su come davvero la popolazione italiane vede la vaccinazione ed il consenso vaccinale: un dovere così grande da creare casi come quello dei falsi fragili oppure rifiuti su rifiuti?
Tecnologie, gate e controlli sulle piattaforme delle regioni
Quello che però va veramente analizzato è la questione “controlli”. Sappiamo come tutte le regione italiane si siano attrezzate con delle proprie piattaforme online per ricevere, smaltire ed organizzare le registrazioni relative alle somministrazioni vaccinali. Il caso di Napoli della hub vaccinale della Mostra d’Oltremare mette in evidenza proprio questo: la mancanza di controlli.
La piattaforma campana prevede, per la registrazione, l’inserimento di codice fiscale e numero di tessera sanitaria. L’unico gate o impedimento che dir si voglia per essere fermati dalla piattaforma è l’età. Quindi se l’età rientrava in quella consentita per la registrazione, allora quest’ultima poteva essere completata.
Insomma, più che la voglia di scavalcare le regole bisognerebbe capire come sia stato permesso tutto ciò in modo tale da poter porre rimedio ai propri errori. Sistemare queste piattaforme significherebbe evitare problemi di registrazione ed eventuali furbate per poi poter procedere senza intoppi nella propria campagna vaccinale che oggi più che mai ha bisogno di uno sprint decisivo.