Più di 4.000 persone hanno attraversato il confine tra il Myanmar e la Thailandia dal 27 marzo, secondo fonti locali e resoconti dei media. Tra loro ci sono migliaia di persone in fuga da attacchi aerei nello Stato di Karen, compresi bambini e anziani, dove sono scoppiati i combattimenti tra l’esercito del Myanmar e i gruppi armati etnici. Lo denuncia Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per difendere i bambini a rischio e garantire loro un futuro, che invita Il governo thailandese ad aprire le sue frontiere alle persone in fuga dalla violenza e dalla repressione in Myanmar, ad astenersi dal respingere i rifugiati e a consentire alle organizzazioni umanitarie l’accesso illimitato ai nuovi arrivati.
Non è ancora chiaro quanti bambini ci siano tra coloro che sono fuggiti, ma Save the Children è preoccupata per la sicurezza e il benessere di tutti i minori che hanno dovuto lasciare le loro case.
“I bambini sono sempre tra i più vulnerabili in ogni crisi. Essere costretti a fuggire dalla propria casa è estremamente traumatico e può avere un grave impatto sulla loro salute mentale. Anche l’accesso alla scuola, all’assistenza sanitaria, al cibo e ad altri elementi essenziali sarà interrotto, il che può avere un effetto estremamente dannoso sullo sviluppo dei più piccoli. È fondamentale che i bambini rifugiati ricevano l’aiuto di cui hanno bisogno per garantire che questa crisi non causi loro danni per tutta la vita” ha dichiarato Save the Children.
L’Organizzazione esorta le autorità thailandesi a rispettare il principio di non respingimento, il divieto assoluto nel diritto internazionale di rimpatriare i rifugiati in luoghi in cui sono a rischio di gravi danni o violazioni dei diritti umani. Come in ogni situazione che riguarda i rifugiati, dovrebbe essere istituito un meccanismo di screening per valutare le richieste di asilo di coloro che fuggono, in coordinamento con l’UNHCR, ha sollecitato Save the Children.
“Chi scappa deve avere accesso ai servizi e al supporto di cui ha bisogno, comprese misure adeguate per sostenere soggiorni di lunga durata nel caso in cui la situazione in Myanmar continui a peggiorare. Questo dovrebbe includere servizi come istruzione, supporto per la salute mentale, spazi a misura di bambino, assistenza sanitaria e nutrizione. Per garantire ciò, è fondamentale che le organizzazioni umanitarie abbiano accesso illimitato ai rifugiati al fine di fornire supporti salvavita. Esortiamo, inoltre, la comunità internazionale a sostenere le autorità thailandesi e le organizzazioni umanitarie in questa risposta, anche attraverso finanziamenti adeguati per garantire che questi sforzi siano sostenibili a lungo termine” ha detto l’Organizzazione.
Save the Children è un’organizzazione indipendente e imparziale per i diritti dei bambini che è presente in Thailandia dal 1984. I suoi team e partner stanno fornendo servizi per migliorare la vita dei bambini in 19 province in tutto il paese, inclusi l’istruzione, la protezione, la salute e la sicurezza.