Dalle Istituzioni cittadine e regionali non giungono notizie d’ interessamenti
Madre chiuso, si allontanano le soluzioni. Cominciata la settimana a porte chiuse, il Madre, Museo d’arte contemporanea donna regina, pare essere ben lungi dal risolvere i propri problemi di gestione. Il museo, chiuso dal sedici di settembre, soffre oggi lo sciopero dei lavoratori che prestavano servizio nei suoi ambienti, sciopero indetto per la situazione di precarietà in cui vertevano i contratti stipulati dalla società di gestione Pierreci-Codess. É stata infatti una lettera di quest’ultima, nella quale annunciava al 20 settembre l’inizio per le pratiche di licenziamento collettivo, a far mobilitare i lavoratori che servivano il centro museale di arte contemporanea. La scelta della società pare essere stata dettata dalla mancanza, a tutt’oggi, di un programma delle attività all’interno del museo e dunque, della certezza di finanziamenti. Questi sono il reale problema della struttura, problema già presentatosi l’anno scorso con una paventata chiusura e poi scongiurata in extremis tramite l’interessamento di regione e privati, soluzione che stavolta, in totale mancanza di liquidità , pare non arrivare. Intanto dall’assessorato della città e della regione non giungono notizie di un possibile interessamento, solo voci, che in questo periodo di magra sono assai labili, di uno stanziamento di due milioni per evitare la chiusura dell’ente. La sola certezza è che il solo polo culturale modernista della città è chiuso al pubblico, altra privazione ad una città che langue culturalmente.
Andrea Caprioli