Il Museo del Novecento ha presentato Mum, I’m sorry di Martina Melilli, vincitore di ArteVisione 2017, il progetto di Sky Academy e Careof a sostegno del talento creativo.
L’opera è stata presentata per la prima volta al pubblico in occasione della Giornata del Contemporaneo nella Sala Fontana del Museo del Novecento. La presentazione, a cura di Chiara Agnello e Iolanda Ratti, è stata accompagnata da una conversazione fra l’artista e l’antropologa Giulia Grechi. Mum, I’m sorry di Martina Melilli è andato in onda in prima visione su Sky Arte HD (canale 120 e 400 di Sky). Il canale, che racconta le infinite risorse del patrimonio artistico mondiale con un occhio di riguardo per la tradizione italiana e il talento dei nostri artisti, supporta e promuove il progetto ArteVisione dando visibilità ai giovani artisti vincitori del bando e divulgando le loro opere.
Inoltre l’opera Mum, I’m sorry verrà presentata prossimamente presso i Musei: MADRE – Museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma; Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto e Museo d’arte contemporanea Villa Croce di Genova.
Con l’obiettivo di sostenere la scena artistica italiana under 30, ArteVisione offre, attraverso un bando nazionale, un premio per la produzione di un’opera video e un percorso di formazione con professionisti del settore audiovisivo, un visiting professor di fama internazionale – Omer Fast è stato il protagonista dell’edizione in corso – e un network dei principali musei italiani.
Il Museo del Novecento affianca Sky e Careof in qualità di partner istituzionale di ArteVisione, presentando in anteprima l’opera vincitrice dell’edizione 2017 e acquisendola nelle proprie collezioni.
Al bando 2017 – focalizzato sul tema Memoria e Identità – Martina Melilli risponde con un’opera di grande sensibilità sul fenomeno migratorio. Nato dal dialogo con migranti sopravvissuti al lungo viaggio, Mum I’m sorry ha uno sguardo ravvicinato su dettagli di storie e di affetti appartenuti a corpi senza vita. Sono gli oggetti scelti come essenziali, come “casa” da portare in un viaggio senza ritorno, sono le foto, i pezzi di carta con numeri annotati a parlare di un vissuto e a suggerire speranze di nuove prospettive.
Piena di rispetto e dignità verso la vita e l’essere umano, l’opera di Martina Melilli si allontana da una dimensione numerica, di massa e astratta, per portare la narrazione su un piano individuale e intimo dove semplici “prove giudiziarie” vanno a creare un archivio di memorie.
ArteVisione è uno dei progetti di Sky Academy, un insieme di iniziative che attraverso il potere comunicativo della tv e dei suoi contenuti, si propongono di promuovere l’innovazione, stimolare la creatività e sostenere il talento nelle nuove generazioni.