Il bando per la nuova cooperativa “Le Terre di don Peppe Diana”
È stato presentato a Portici presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, dai giovani volontari di Radio Siani, il bando per la costituzione della cooperativa sociale “Le Terre di don Peppe Diana – Libera Terra”, per la gestione di beni confiscati nei comuni di Cancello ed Arnone, Carinola, Castel Volturno, Pignataro Maggiore e Teano.
L’iniziativa si inserisce nel più ampio progetto “La mozzarella della legalità “, finanziato dalla Fondazione per il Sud.
Alla conferenza hanno preso parte Mauro Baldascino (associazione Verso Le Terre di Don Peppe Diana, Vanda Spoto (Agenzia Cooperare con Libera Terra), Giuseppe Scognamiglio (Radio Siani) Vincenzo Cuomo (Sindaco Portici), Sergio Vigilante(Presidente Associazione Antiracket e Antiusura Portici) e il prof. Masi (preside della Facoltà di Agraria).
«L’obiettivo di Radio Siani è la sensibilizzazione all’anticamorra e alla legalità e recupero sociale attraverso forme d’arte- ha affermato Giuseppe Scognamiglio, uno dei coordinatori dell’emittente web anticamorra- Dobbiamo essere coscienti che solo insieme possiamo cambiare le cose. È un chiaro messaggio che va rivolto ai giovani e alle istituzioni, perché le nuove generazioni hanno voglia di mettersi in gioco. Proprio l’anticamorra può essere fonte di sviluppo del territorio e risorsa per i ragazzi».
Le cooperative di Libera Terra si costituiscono con bando pubblico, secondo il principio della massima trasparenza per il riutilizzo dei beni confiscati alla camorra. La gara, che scadrà il 10 marzo prossimo, ha l’obiettivo di selezionare un operaio agricolo trattorista, due operai aiuto casaro, un agronomo o agrotecnico o perito agrario, e un responsabile prodotto.
«In un primo momento saranno selezionate dieci persone – ha spiegato Mauro Baldascino dell’associazione Verso Le Terre di Don Peppe Diana- alla fine della fase di formazione la commissione, formata da varie enti tra cui la Prefettura, la Provincia di Caserta e Libera, selezionerà i cinque soci fondatori della cooperativa sociale».
Vito Neve