Circa 900.000 dosi di vaccino per il colera, fornite dall’UNICEF e dall’OMS, sono arrivate a Beira, in Mozambico. La campagna di vaccinazioni comincerà a breve. I vaccini sono stati finanziati dal Gavi, l’Alleanza per i vaccini.
La situazione in Mozambico
Il Ministero della Salute del paese ha confermato 1.052 casi di colera in seguito al ciclone Idai. La maggior parte di questi (959 casi) si sono verificati a Beira, dove è stato confermato anche un caso di decesso, seguita da Nhamatanda (87 casi). La malattia si sta diffondendo velocemente.
«La fornitura di vaccini è uno dei diversi approcci che l’UNICEF e i suoi partner stanno applicando per arginare la diffusione del colera, anche ristabilendo il sistema di trattamento delle acque e distribuendo prodotti per la purificazione delle acque. I team umanitari stanno agendo velocemente per aumentare la sensibilizzazione delle comunità sui sintomi e i metodi di prevenzione, fra cui pratiche igieniche e l’importante necessità di vaccinare, in particolare nelle attuali condizioni, con acqua stagnante e sovraffollamento nei rifugi temporanei”, ha dichiarato Michel Le Pechoux, Vice rappresentante dell’UNICEF in Mozambico.
Nelle aree colpite sono stati predisposti 500 letti in sette centri per la cura del colera dall’UNICEF, l’OMS e i partner, insieme alla Direzione Provinciale per la Salute.
L’UNICEF sta intensificando la sua risposta verso i bambini e le famiglie colpite a Beira, dove migliaia di persone subiscono le conseguenze del ciclone Idai, il peggiore disastro naturale che ha colpito l’Africa meridionale in almeno due decenni.
La malattia
Il colera è una malattia diarroica acuta che può uccidere nel giro di qualche ora se non curata. È in gran parte causata dall’ingestione di cibo e acqua contaminata. Il peso del colera ricade in maniera sproporzionata sui bambini e i gruppi vulnerabili.