La nuova stagione della MotoGP è già cominciata, così come la corsa al titolo. La classifica al termine delle prime quattro gare, le quali si sono svolte in Portogallo, in Argentina, sul circuito delle Americhe e in Spagna, recita Bagnaia al primo posto davanti al connazionale Bezzecchi e a Binder. Non a caso, secondo quanto riportato anche dalle scommesse sulle gare della MotoGP, Bagnaia, dopo aver vinto il campionato dello scorso anno, resta ancora una volta il favorito numero uno per la vittoria finale. La sua Ducati si è imposta proprio nell’ultimo Gran Premio andato in scena a Jerez, prevalendo anche sulle ottime prestazioni delle KTM di Brad Binder, arrivato in seconda posizione, e del terzo classificato Jack Miller. L’azzurro è stato impeccabile sia nella fase di attacco che in quella di difesa, prima sorpassando il pilota sudafricano a quattro giri dal termine e poi difendendo alla grande la posizione fino alla fine della gara.
Proprio grazie al successo maturato in terra spagnola Pecco Bagnaia è riuscito a riprendersi la testa della classifica generale, stabilendosi ad 87 punti contro i 65 di Marco Bezzecchi e i 62 di Binder. Soffermandoci proprio sull’ultima uscita della MotoGP prima del Gran Premio di Francia, appena fuori dal podio vediamo Jorge Martin, che riuscendo a precedere l’Aprilia di Aleix Espargaro, la Ducati VR46 di Luca Marini e la KTM di Dani Pedrosa ha portato a casa tutto sommato un ottimo risultato. Non è stato di certo un weekend semplice per Fabio Quartararo, che ha comunque chiuso in top 10 insieme ad Alex Marquez e Takaaki Nakagami. Il pilota francese, infatti, è stato direttamente coinvolto in quello che è stato l’incidente che al primo via ha portato all’esposizione della bandiera rossa. Quartararo, perdendo l’anteriore della sua M1 all’ingresso della curva 2, è caduto tra Bezzecchi e Miguel Oliveira atterrando anche il portoghese. Quest’ultimo si è visto costretto ad abbandonare la gara per via di una lussazione all’omero della spalla destra, mentre Quartararo, pur zoppicante, è riuscito a risalire in sella e a riprendere la gara. La gara di Bagnaia, invece, è ancor più da incorniciare se pensiamo che all’ottavo giro è stato vittima di una penalità che lo ha costretto a restituire una posizione a Miller.
Nonostante questo, l’azzurro non si è scomposto di un centimetro e ha gradualmente rimontato prima sull’australiano e poi su Binder, andato ad un passo dal bissare la vittoria già avvenuta al termine della Sprint Race di sabato. La grandissima giocata tuttavia arriva senza ombra di dubbio all’ultima curva, la 13: proprio in quel momento Bagnaia con la moto praticamente di traverso trova un varco nel quale infilarsi per riuscire a sorpassare Binder a 4 giri dalla fine, per poi non concedergli neanche il minimo spazio per riaffondare il colpo e per effettuare un contro sorpasso che molto probabilmente sarebbe stato fatale e decisivo. Il campione del mondo della Ducati è riuscito a portare l’intero bottino a casa per 221 millesimi di secondi, a testimonianza di quanto sia stato combattuto e serrato il duello tra i due.
Insomma, alla fine dei conti si può parlare assolutamente di una gara molto lineare, con le due KTM che prima della risalita di Bagnaia si sono contese per gran parte della sfida la prima posizione. Se è vero che perlomeno per il momento la Ducati si è resa nuovamente protagonista, è anche vero che il segnale lanciato dalla KTM è piuttosto forte, con l’Aprilia che comunque sia resta sempre una grossa insidia nelle vicinanze. Le scuderie con diverse problematiche sono sicuramente la Yamaha e la Honda, con la seconda che ha visto Stefan Bradl chiudere al 14° posto e Joan Mir ed Alex Rins caduti per terra. In vista del Gran Premio di Le Mans ci sono tutti i presupposti per continuare a vedere la Ducati al comando della classifica. Mentre Bagnaia, come detto, resta il favorito numero uno per la vittoria finale, tra gli altri pretendenti al titolo i più pericolosi ed insidiosi sono sicuramente Marc Marquez, Enea Bastianini e Fabio Quartararo. Salgono nelle quotazioni, tuttavia, anche Jorge Martin e Brad Binder.