Non chiamatele più zavorrine, le motocicliste donne sono oggi delle vere e proprie bikers. Secondo uno studio condotto da JFC nel 2018, le motocicliste italiane (chiamate anche lady bikers) erano 428.141. Di queste 69.359 (16,2%) erano donne pilota. Numeri che possono sembrare ancora esigui ma che testimoniano un aumento del 200% delle bikers nel giro di un decennio. Cosa ha portato le donne a passare dal sedile posteriore della moto al posto di guida? Quali sono le moto preferite dalle donne? Scopriamolo insieme.
Chi sono le zavorrine
Come si chiama il passeggero di una moto? Semplice: zavorrina. Il nome, non proprio carino in verità, si rifà alla zavorra, il peso situato su un mezzo di trasporto per assicurarle più stabilità, facilitarne l’affondamento o anche assicurare una rapida risalita quando viene rilasciata. Al di là dei tecnicismi, il termine zavorra è spesso utilizzato in senso metaforico come sinonimo di peso senza alcun valore che, in realtà, impedisce il normale svolgimento di un’attività. Come a dire che avere un passeggero sulla propria moto limita la qualità della passeggiata. Considerato che il mondo dei motori è ancora per lo più appannaggio degli uomini, le donne che siedono dietro di loro sulle due ruote sono chiamate, appunto, zavorrine.
Quali moto piacciono di più alle motocicliste donne?
I numeri citati prima ci dicono, però, che sempre più donne amano la moto, non solo come passeggere ma anche come guidatrici. Così, quando pensiamo a quali moto piacciono di più alle donne, non dobbiamo riferirci solo alle moto sulle quali vorrebbero viaggiare abbracciate al loro uomo, ma anche a quelle che vorrebbero guidare loro stesse.
Tra le moto più amate dalle donne c’è, in vetta alla classifica, la Harley Davidson. Un classico per l’intero mondo della moto. Le donne amano le moto potenti ma anche comode da guidare. Sanno sceglierle in base alle loro necessità e adattarle alla propria altezza e capacità di tenere la strada. Sceglieranno il modello più adatto a un uso in città o su strade extraurbane tenendo ben presente il peso del veicolo.
Cosa si sprova a guidare una moto?
La moto è libertà. Andare sulle due ruote è da sempre associato a un’idea di indipendenza. Il viaggio in moto, poi, immerge la mente del guidatore in un mondo parallelo nel quale si libera dagli affanni del quotidiano. Sentire il vento sulla pelle, immergersi nei paesaggi guidando lentamente sono sensazioni alle quali un biker non rinuncerebbe mai. Per godersi al massimo un viaggio in moto, è indispensabile, ovviamente, essere bene equipaggiati non solo nell’abbigliamento e guidare con prudenza.
Andare in moto, infine, è un ottimo modo per fare nuove conoscenze con persone che condividono la stessa passione. Grazie alle community, sempre più numerose sul web, è possibile partecipare a raduni in tutta Italia e non solo. Le app dedicate, anche queste sempre più numerose, offrono interessanti spunti per nuovi itinerari e la possibilità di chattare con vecchi e nuovi “amici di casco”.