La seconda edizione del progetto MotivAzione, promosso dalla Fondazione CRC, oltre ai consueti percorsi di formazione per gli insegnanti, prevede per il 2020 un ciclo di lezioni/incontri tenuti da scrittori, studiosi e personalità, al fine di sensibilizzare sulle tematiche educative tutti gli attori che compongono la comunità.
Il ciclo di lezioni/incontri si terrà a Cuneo, con il patrocinio del Comune di Cuneo, e vedrà protagonisti Marco Aime, Andrea Zorzi, Stefano Bartezzaghi, Taxi1729.
Il nucleo portante attorno a cui è stato costruito il progetto è il tema del benessere a scuola come elemento essenziale per la buona riuscita scolastica a cui si legano i temi della scoperta del talento e delle intelligenze multiple, dell’innovazione tecnologica e didattica, delle scelte future consapevoli e le tematiche multiculturali.
Il primo incontro dal titolo “La cultura e il processo di cambiamento. Siamo tutti multiculturali” si terrà a Cuneo venerdì 28 febbraio 2020, alle ore 18, presso il cinema Monviso (via XX settembre 14) e avrà come protagonista Marco Aime.
“Grazie alla presenza di Marco Aime, questo primo incontro del ciclo di MotivAzione vuole stimolare la riflessione su un tema complesso e di strettissima attualità, come quello della multiculturalità, che oggi rappresenta non solo una grande opportunità per il mondo della scuola – dichiara Giandomenico Genta, presidente della Fondazione CRC – ma anche una sfida centrale per costruire una società coesa e in grado di confrontarsi con i cambiamenti che ci attendono. Un tema su cui la Fondazione è attiva con iniziative specifiche, come il progetto Parole per crescere”.
Che la cultura sia un elemento imprescindibile del nostro stare nel mondo è un dato acquisito. Attraverso la diversità dei saperi il mondo è diventato meno estraneo, vivibile; l’uomo nella sua incompletezza crea il mondo in cui abita, lo modifica, lo adatta, lo interpreta: è la sua libertà e la cultura è il contenitore delle sue relazioni con il mondo. Relazioni fatte di scambi, di ibridazioni, spostamenti, circolazione delle idee, contraddizioni e scontri che richiedono un continuo ripensamento della categoria dell’umano.
Marco Aime affronta la complessità di questi temi all’interno della contraddittoria realtà presente e di un futuro segnato da grandi trasformazioni culturali piegate alla globalizzazione e alla superficiale rapidità delle informazioni.
Marco Aime insegna Antropologia culturale all’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa Occidentale (Benin, Burkina Faso, Mali). Ha pubblicato favole per ragazzi, testi di narrativa e saggi, tra cui: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Il primo libro di antropologia (2008); L’altro e l’altrove (con D. Papotti, 2012); La fatica di diventare grandi (con G. P. Charmet, 2014) per Einaudi; Verdi tribù del Nord (Laterza, 2012); African graffiti (Stampa Alternativa, 2012); Gli specchi di Gulliver (2006); Timbuctu (2008); Il diverso come icona del male (con E. Severino, 2009); Gli uccelli della solitudine (2010); Cultura (2013); L’isola del non arrivo (2018) per Bollati Boringhieri; La macchia della razza (2013); Etnografia del quotidiano (2014) per elèuthera; Tra i castagni dell’Appennino. Conversazione con Francesco Guccini (2014); Senza sponda (2015) per UTET; Comunità (il Mulino, 2019). Ha curato Atlante delle frontiere (2018, Add editore). Nel 2020 è uscito il suo ultimo libro Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità, edito da Einaudi.
I successivi appuntamenti sono:
20 marzo: Andrea Zorzi, Lo sport, il talento e il magico potere della sconfitta
20 aprile: Stefano Bartezzaghi, Forse la scuola di domani
5 maggio: Taxi1729, Scegli cosa voglio. L’economia per capire il mondo in cui viviamo