Un intenso incontro con l’altro, dove le innumerevoli letture e sfaccettature dell’animo umano sono restituite sulla tela, è offerto dalla mostra virtuale in 3D “Ritratti. Luca De Gaetano” a cura di Giada Pellicari visitabile sulla piattaforma kunstmatrix.com fino al 31 marzo 2021.
La retrospettiva, tramite una selezione di 20 ritratti tra cui diversi inediti, illustra la poetica di Luca De Gaetano, da sempre legato alla rappresentazione figurativa ed in particolare alla ritrattistica.
Le opere, realizzate fra il 2011 e il 2020, espressione dell’ultimo decennio della sua carriera artistica, mettono in evidenza l’evoluzione di una pittura dapprima metodica e lenta, che gradualmente diviene sempre più materica e gestuale.
I volti, prevalentemente legati a figure reali, sono quelli di personaggi cari all’artista o incontrati e conosciuti nel corso dei numerosi spostamenti tra l’America, l’Europa e l’Italia. La loro forte espressività accanto all’attenzione per i dettagli mostrano la ricerca meticolosa sulle emozioni e il riconoscimento della pittura come medium per entrare in contatto con le persone. Una connessione viscerale e intensa, che fa emergere l’interiorità del soggetto raffigurato, fatta di forza e di debolezza.
Nel suo linguaggio Luca De Gaetano si affida completamente alla propria capacità empatica sia che si tratti di persone conosciute da poco sia di soggetti a lui più cari come familiari o amici, assegnando poi alla pennellata la funzione di elemento di raccordo e di scambio tra interno ed esterno, per arrivare alla narrazione di storie e di aspetti legati all’interiorità di ognuno.
Fra i soggetti rappresentati, la madre Daniela compare in tre diverse opere, nel 2013 è ritratta come Miss Havisham, un personaggio di Charles Dickens, nel 2014 viene dipinta dal vivo a mezzo busto in un interno domestico; infine, nel 2016 è ripresa in un primo piano molto focoso, intenso e gestuale. Il fratello minore Carlo viene, invece, raffigurato come una sorta di dandy contemporaneo nella sequenza temporale di un trittico a monotipo.
Con gli autoritratti l’esplorazione della sfera emotiva diviene un viaggio introspettivo nel proprio sé, lo si osserva nei Self-portrait del 2016 e del 2020 lavori molto differenti, quasi opposti che pongono l’accento su aspetti diversi della personalità e in Blossoming in cui la figura androgina con in mano un fiore e sottobraccio una cartina geografica spiegazzata è metafora della dimensione globale del suo fare arte e del suo spiccato interesse per i viaggi.
Nel testo critico che accompagna la mostra la curatrice Giada Pellicari descrivendo il lavoro di De Gaetano afferma: “Anche se contemporanei, i suoi ritratti sono di figure senza tempo. Danno forma a delle opere psicologiche e narrative, che raccontano delle storie e che emanano una sottile forma di esistenzialismo”.
Cenni biografici. Luca De Gaetano nasce a Milano nel 1976; parallelamente agli studi coltiva una forte passione per l’arte e per la pittura. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano si occupa di progetti per la realizzazione di complessi residenziali, di alberghi e della riconversione di aree industriali tra Milano, Londra e Parigi.
Nel 2009, grazie ad una borsa di studio intraprende definitivamente la sua carriera artistica frequentando la School of the Museum of Fine Arts di Boston, con indirizzo disegno e pittura. Nel 2011 segue un Master in Fine Arts alla Boston University, studiando con John Walker.
Il suo linguaggio artistico è legato prevalentemente al disegno e alla pittura, con particolare interesse per la figura umana, il ritratto e il paesaggio.
Vince nel 2013 il premio “Kahn Award”, nello stesso anno inizia a insegnare regolarmente disegno e pittura alla Boston University di Boston e al Montserrat College of Art and Design a Beverly, Massachusetts; tra il 2013 il 2014 è docente presso la sede di Venezia della Boston University. Inoltre, sempre nel 2013 inizia a collaborare con il marchio di moda MSGM, creando stampe e tessuti per le collezioni.