Tra le iniziative legate alle celebrazioni per il trecentenario della morte del filosofo tedesco Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) è stata organizzata la mostra ‘Brückenschläge – Daniel Ernst Jablonski im Europa der Frühaufklärung‘. La mostra descrive, mediante una serie di pannelli, l’importante contributo offerto dal suo corrispondente Daniel Ernst Jablonski (1660-1741) al dibattito religioso e politico del Settecento.
La figura di Jablonski infatti contribuisce alla ricostruzione della fitta rete di corrispondenti leibniziani che, con il filosofo tedesco, condividevano i temi della riunificazione delle chiese, della fondazione delle accademie scientifiche e di una circolazione delle idee senza confini geografici o linguistici. La mostra, realizzata dalla Jablonski-Forschungsstelle, dell’Università di Stoccarda, il Deutschen Kulturforum östliches Europa e la Berlin-Brandeburgische Akademie der Wissenschaft Leibniz-Edition Potsdam, è già stata esposta in molte capitali europee e in diverse istituzioni di ricerca, arriva ora a Roma grazie all’iniziativa e alla collaborazione tra il Lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Consiglio nazionale delle ricerche di Roma, il Deutsches Historisches Institut in Rom, e la Sodalitas Leibnitiana.
La mostra è ospitata dal Deutsches Historisches Institut in Rom e con due relazioni: ‘Daniel Ernst Jablonski – ein Brückenbauer im Europa der Frühen Neuzeit’ di Hartmut Rudolph della Berlin-Brandenburgische Akademie der Wissenschaft, e ‘Leibniz e la Curia romana. Erudizione, censura e riunione delle chiese’ di Margherita Palumbo, già Biblioteca Casanatense.