Wakanda Forever, la famosa battuta di Black Panther, frase diventata motto anzi vero e proprio simbolo nell’ambito dei diritti umani per le persone di colore. Una frase usata da tutti dall’atleta durante un grande slam fino al manifestante che scende in strada per protestare. Non solo la frase ma anche il volto, la persone dietro quel motto. Chadwick Boseman dichiarava di aver compreso l’importanza di quel ruolo, quanto il film e il personaggio dei Marvel Studios significasse per le persone nel mondo.
Il volte della Pantera Nera si è spento nella notte appena trascorsa di Los Angeles circondato dalla sua famiglia all’età di 43 anni. All’insaputa dell’opinione pubblica, Boseman lottava da ormai 4 anni contro un tumore al colon che era arrivato al suo stadio terminale. Nonostante ciò, l’attore tra operazioni e terapie aveva comunque continuato a lavorare interpretando nuovi ruoli in nuovi film e a partecipare a molti altri eventi.
Chi era Boseman?
Nato Chadwick Aaron Boseman il 29 novembre 1976 ad Anderson, in South Carolina, l’attore era figlio di Carolyn, infermiera, e di Leroy, tappezziere. Si era laureato alla Howard University di Washington D.C., e aveva avuto piccole parti in televisione prima del suo primo ruolo da star, nel 2013. La sua straordinaria interpretazione della leggenda del baseball Jackie Robinson al fianco di Harrison Ford nel film del 2013 «42 – La vera storia di una leggenda americana» aveva attirato l’attenzione di Hollywood e lo aveva reso una stella. Un anno dopo, aveva entusiasmato il pubblico nei panni di Brown nel biopic «Get on Up – La storia di James Brown».
Wakanda Forever
Il suo personaggio T’Challa è stato introdotto per la prima volta nei blockbuster Marvel in «Captain America: Civil War» del 2016 e il suo saluto «Wakanda Forever» ha riverberato in tutto il mondo dopo l’uscita di «Black Panther» due anni fa. `«Non credo che il mondo fosse pronto per un film di “Black Panther” prima di questo momento. Socialmente e politicamente, non era pronto per questo», aveva all’epoca dichiarato Boseman all’Associated Press. La visione del film sull’afrofuturismo e sulla civiltà tecnologicamente avanzata del Wakanda era risuonato tra il pubblico: alcuni spettatori avevano indossato abiti africani durante le proiezioni contribuendo a proiettare «Black Panther» oltre il miliardo di incasso al box office mondiale. È stato l’unico film dei Marvel Studios a ricevere una nomination all’Oscar come miglior film.
«Non credo che il mondo fosse pronto per un film di “Black Panther” prima di questo momento. Socialmente e politicamente, non era pronto per questo».
aveva all’epoca dichiarato Boseman all’Associated Press
La lotta per i diritti degli afroamericani
Non solo T’Challa, Boseman aveva già intepretato con grande arguzia e bravura ruoli che si legano fortemente con la lotta dei diritti degli afroamericani. Oltre a Robinson e Brown, Boseman ha interpretato il futuro giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti Thurgood Marshall nel film del 2017 «Marcia per la libertà». La sua ultima volta sullo schermo è stata nel film di Spike Lee «Da 5 Bloods – Come fratelli», in cui interpretava il leader di un gruppo di veterani di colore della guerra del Vietnam.
Lo stesso attore, all'inizio della sua carriera, analizzava in maniera molto cruda (a volte persino scettica) quel mondo del cinema nel quale sarò poi una grande stella. Come attore nero non hai la stessa esperienza di un attore bianco. Non hai le stesse opportunità. Questo è evidente e vero», aveva dichiarato all’AP durante la promozione di «42 - La vera storia di una leggenda americana».