(Adnkronos) – La morte del dissidente russo Alexey Navalny è stata ”un omicidio”. Non usa giri di parole Dmitry Muratov, direttore di Novaja Gazeta (il giornale per il quale scriveva Anna Politkovskaja, assassinata nel 2006) e vincitore del Premio Nobel per la pace 2021. Ma a puntare il dito contro il Cremlino in queste ore sono in tanti. “Ovviamente, è stato ucciso da Putin, come migliaia di altri sono stati torturati”, ha affermato con decisione il presidente ucraino Volodymyr Zelensky appena appreso della morte di Navalny.
”A Putin non importa chi muore, purché mantenga le sue posizioni”, ha aggiunto il presidente ucraino. Dire ‘Navalny è morto’ è sbagliato. ‘Navalny è stato ucciso da Putin’ è il modo giusto”, gli ha fatto eco su X il consigliere del ministero dell’Interno ucraino Anton Gerashchenko. “Ieri Navalny ha parlato in tribunale con un collegamento video. Sembrava in buona salute ed ha anche fatto delle battute”, ha scritto ancora. Nel video si vede Navalny in piedi dietro una grata. “Vostro onore, le mando il mio numero personale di conto bancario così mi può mandare il denaro dell’alto salario di un giudice federale, perché io non più soldi grazie alle sue decisioni”, dice Alexei Navalny con un sorriso ironico. Anche gli Usa imputano al leader russo la colpa della morte del dissidente. “Putin è responsabile per la morte di Navalny. Putin è responsabile”.
Ha dichiarato a fine giornata il presidente americano Joe Biden intervenendo dalla Casa Bianca. Mentre più cauta era stata a caldo la posizione del Segretario di Stato Usa. ”La Russia è responsabile della morte di Navalny”, ha detto Antony Blinken affermando tuttavia che, ”se la notizia della morte di Navalny fosse confermata, ciò dimostrerebbe la debolezza della Russia e il marciume nel cuore del suo regime”.
“Per più di dieci anni – ha ricordato – il governo russo, Putin, ha perseguito, avvelenato e messo in carcere Alexey Navalny. Ora riferisce della sua morte. Innanzitutto, se queste notizie saranno confermate, i nostri cuori sono con sua moglie e con la sua famiglia”, ha aggiunto Blinken a margine della Conferenza sulla sicurezza a Monaco. ”Parleremo con molti altri Paesi preoccupati per Alexey Navalny, soprattutto se queste notizie si riveleranno vere”, ha affermato. “In attesa di ulteriori informazioni” sulle cause della morte in carcere di Alexey Navalny, “sia chiaro: questa è responsabilità esclusiva di Putin”.
Ha affermato via social l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, che è “scioccato dalle notizie dei media sulla morte di Alexey Navalny, un uomo molto coraggioso che ha dedicato la sua vita per salvare l’onore della Russia, dando speranza ai democratici e alla società civile”. “L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte”. Scrive su X anche il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, commentando la morte di Alexey Navalny, “che ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia. Per i suoi ideali, ha fatto l’estremo sacrificio”.
“I combattenti muoiono. Ma la lotta per la libertà non finisce mai”, dice Michel. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è “profondamente turbata e rattristata dalla notizia della morte di Alexey Navalny. Putin non teme nulla di più che il dissenso del suo stesso popolo”. Il decesso dell’oppositore russo in carcere, ha affermato via social è “un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all’autocrazia”, conclude.
Mosca ha “una pesante responsabilità” per la morte dell’oppositore russo, ha scritto su X il ministro degli Esteri norvegese Barth Eide, aggiungendo di essere “profondamente rattristato”. La morte di Alexey Navalny ricorda al mondo che “mostro” è Putin. E’ il commento del premier canadese Justin Trudeau, rilasciato alla radio Cbc: “Era un combattente così forte per la democrazia, per le libertà del popolo russo. Questo dimostra quanto Putin… sia disposto a reprimere chiunque si batta per la libertà del popolo russo. È una tragedia che ricorda al mondo intero quanto Putin sia un mostro”.
Dall’Italia è la segretaria dem Elly Schlein a puntare con nettezza il dito contro Putin. “La morte di Aleksei Navalny, il principale oppositore di Putin, è tutta responsabilità del governo russo – ha affermato – . Un crimine che non può restare impunito. Imprigionato, avvelenato, torturato: oggi muore un uomo ucciso lentamente da un regime spietato che non ammette voci libere”.
Mentre la premier Giorgia Meloni è più cauta: “La morte di Alexei Navalny, durante la sua detenzione, è un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio – ha affermato – e ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza”.
Dal Cremlino intanto il portavoce di Putin Dmitrij Peskov ha bollato come “inaccettabili” le accuse rivolte al presidente. “Non ci sono informazioni sulle cause della morte di Navalny – ha ribadito – . In questo contesto, le dichiarazioni dell’Occidente sono rabbiose e inaccettabili”, ha affermato alla Tass.
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