(Adnkronos) – Le accuse secondo cui il presidente russo Vladimir Putin potrebbe essere coinvolto nella morte di Alexei Navalny sono assolutamente infondate e volgari. A dichiararlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Non commentiamo. Naturalmente, si tratta di accuse assolutamente infondate e volgari contro il capo dello Stato russo. Ma dato che Yulia è rimasta vedova solo pochi giorni fa, non commenterò”, ha risposto – secondo quanto riporta la Tass – ad una domanda sul video diffuso da Yulia Navalnaya. Al portavoce del Cremlino è stato anche chiesto di commentare le osservazioni di Navalnaya secondo cui il corpo di suo marito potrebbe non essere stato consegnato ai parenti per nascondere tracce di qualche tipo di veleno.
“Francamente, non ho familiarità con queste dichiarazioni. Ma se qualcosa del genere è stato detto, allora queste non sono altro che accuse infondate. Non sono supportate da nulla. Non confermate”. Alexei Navalny è stato avvelenato con il Novichok, è stata la denuncia della moglie dell’oppositore russo, morto venerdì scorso in una colonia penale russa, in un video in cui accusa le autorità russe di nascondere il corpo del marito, in attesa che spariscano le tracce dell’agente nervino dal cadavere. E punta il dito contro Vladimir Putin: “Ha ucciso mio marito”. Nel video Yulia Navalnaya – ieri a Bruxelles per incontrare i ministri degli Esteri della Ue – ha fornito anche il nome delle persone coinvolte nella morte del marito, e le motivazioni del nuovo avvelenamento.
Navalny infatti era stato avvelenato il 20 agosto 2020 durante un suo viaggio in Siberia: anche in quel caso i suoi sostenitori denunciarono l’uso del Novichock da parte delle autorità russe. “Noi sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei tre giorni fa – ha sottolineato – E ve lo diremo presto. Scopriremo in modo definitivo chi è esattamente responsabile e come esattamente questo crimine è stato commesso”. “Faremo dei nomi e presenteremo le loro facce”, ha affermato. Ancora ieri alla madre di Navalny, Lyudmila Navalnaya, è stato impedito per il terzo giorno consecutivo l’accesso all’obitorio per vedere il corpo del figlio. “Uno degli avvocati è stato letteralmente cacciato”, ha scritto su X Kyra Yarmish, portavoce di Navalny all’estero. “Quando al personale è stato chiesto se il corpo di Alexei fosse lì, non hanno risposto”, prosegue il post. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)