Dall’11 ottobre al 20 dicembre 2019 la Fondazione Adolfo Pini presenta la mostra Monumenti impermanenti di Stefano Romano, artista che vive e lavora tra l’Albania e l’Italia. A cura di Gabi Scardi, la mostra riunisce nella galleria al piano terra di Corso Garibaldi 2 opere afferenti all’ultimo decennio di attività dell’artista e si compone, in particolare, di due serie fotografiche e diversi video fra cui Zanafilla, di recente realizzazione e mai esposto prima. Tra le sue modalità privilegiate, oltre al video, emerge l’intervento performativo, messo in atto in molti casi nello spazio pubblico e spesso basato sulla tecnica della ripetizione e del re-enactment.
Nel lavoro di Stefano Romano il culturale, il politico e il sociale si intersecano. Tra i suoi temi portanti ci sono quello del tempo, della storia, della memoria, e i concetti di soggetto e di cittadinanza.
La sua attenzione si appunta su ciò che è stabile e assertivo: sugli inni ufficiali, di cui smantella la forma sostenuta e austera; sul concetto di famiglia, che riformulato su base empatica, si amplia e si fa accogliente; sul monumento, che da stabile e autorevole per antonomasia, perde rigidità; diventa precario e paradossale, ma nello stesso tempo acquista in umanità.