Amir Naderi è considerato una delle figure più influenti del nuovo cinema iraniano. Dopo aver ambientato gli ultimi lavori in Iran, Stati Uniti e Giappone, realizza per la prima volta un film in Italia. Monte è stato girato quasi interamente sulle montagne dell’Alto Adige, a oltre 2.500 mt d’altezza sul gruppo montano del Latemar, e in Friuli Venezia Giulia, con il coinvolgimento di un cast e una troupe italiani.
Il film è anche frutto di una produzione in gran parte italiana che vede il coinvolgimento delle società Citrullo International, Zivago Media, che lo hanno realizzato insieme con l’americana Cineric e la francese Ciné-sud Promotion. La pellicola ha inoltre ricevuto un sostegno in fase di produzione dalla IDM Film Commission dell’Alto Adige, dalla Film Commission del Friuli Venezia Giulia e dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – Direzione generale per il cinema.
“Per rendere qualcosa possibile in ogni momento, paga con il tuo cuore, abbi fede e sii paziente. Non mollare finché non ci arrivi. Perché questo è il dono dell’essere umano: la sfida”. Così Naderi parla di Monte, un film sulla sfida di vivere in alta quota, che è poi la condizione in cui sono stati catapultati anche gli attori e tutta la troupe che ha lavorato alle riprese. Una vera cinematografia estrema per un set ambientato in alta montagna, in un paesaggio incontaminato e in condizioni atmosferiche e logistiche spesso molto difficili, dove è stato ricostruito dal nulla un intero villaggio medioevale.
Trama
In un passato remoto, in un villaggio semi-abbandonato ai piedi di una montagna vive Agostino con la moglie Nina e il figlio Giovanni. La montagna si erge come un muro contro i raggi del sole, che non arrivano mai a illuminare la loro terra, ridotta a pietre e sterpaglia. Il film racconta la storia di quest’uomo e della sua famiglia, la loro sfida quotidiana per abbattere la montagna, la sua forza ancestrale e riportare la luce.