(Adnkronos) – La Regione Lazio garantisce gratuitamente il dispositivo tecnologico per l’auto-monitoraggio istantaneo glicemico portando ad una svolta nell’offerta sanitaria regionale. E’ il successo dell’alleanza tra la Società italiana di diabetologia (Sid) e l’Associazione medici diabetologi (Amd) insieme a Federdiabete Lazio, che hanno lavorato insieme alla Regione ad un documento per l’estensione dei criteri di rimborso dei nuovi dispositivi per l’automonitoraggio del glucosio per tutte le persone con diabete di tipo 2 trattate con insulina (qualsiasi dosaggio o numero di iniezioni) e ad iniziare a estendere l’uso dei sensori (2 per anno) ai pazienti ad alto rischio cardio-vascolare.
È quanto emerso oggi a Roma in occasione di una conferenza stampa nella sede di Sid, alla presenza dei rappresentanti di Sid, Amd, Regione Lazio e Federdiabete Lazio. Il provvedimento è stato adottato attraverso una determinazione di Andrea Urbani, direttore della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria della Regione Lazio, su proposta di Marzia Mensurati, dirigente dell’Area Farmaci e Dispositivi. Una risposta che va incontro ai bisogni di salute specifici delle persone con diabete, mettendo a loro disposizione strumenti innovativi ed efficaci. Il provvedimento certifica la rilevanza di garantire la distribuzione capillare dei presidi in tutta la regione e sostituisce la precedente Det. G01660 del 2013.
L’utilizzo di un sensore che monitora i livelli glicemici ha mostrato benefici su più fronti: dal compenso glicemico alla prevenzione delle complicanze, sino ad un miglioramento della qualità della vita grazie alla maggiore libertà, accuratezza e maneggevolezza dei dispositivi. “Si tratta di un obiettivo importante – sottolinea Nicola Napoli, presidente Sid Lazio – raggiunto grazie alla collaborazione e la sinergia tra le società scientifiche, i pazienti e la Regione Lazio, in particolare la dottoressa Marzia Mensurati. I benefici per i pazienti sono concreti: dal minor rischio di ipoglicemie, in particolare per coloro che presentano un più alto rischio vascolare, alla qualità della vita generale”.
Il documento – è stato ribadito – stabilisce i tetti massimi dei dispositivi per il monitoraggio in continuo della glicemia. Il gruppo di lavoro ha stabilito il target di pazienti che possono trarre il massimo beneficio in un’ottica di equilibrio rispetto ai costi. “Grazie al lavoro sinergico svolto insieme alle associazioni pazienti e alla Regione Lazio, abbiamo oggi a disposizione strumenti di supporto alla terapia per il diabete che consentono di adottare un approccio innovativo per la gestione della patologia – spiega Vincenzo Fiore, presidente Amd Lazio – Come società scientifiche, il nostro obiettivo è promuovere l’accesso equo a questi nuovi strumenti per una sempre migliore gestione quotidiana della malattia. E’ importante sfruttare questa opportunità, trasformando il primato normativo raggiunto dalla Regione Lazio in un vantaggio clinico e in un nuovo approccio gestionale a beneficio della salute delle persone con diabete”.
“La nuova determina regionale che estende l’utilizzo dei sensori per la glicemia a tutte le persone con diabete di tipo 2 a prescindere dal numero di somministrazioni di insulina ed anche a coloro sempre affetti da diabete tipo 2 che abbiano un elevato rischio cardiovascolare rappresenta un significativo passo in avanti nella cura del diabete.
La Società italiana di diabetologia – afferma il presidente eletto Sid, Raffaella Buzzetti – apprezza l’operato delle rappresentanze Sid ed Amd regionali che, collaborando attivamente con la Regione Lazio, sono giunti a questo rilevante risultato anche grazie all’impegno delle associazioni pazienti. La Regione Lazio si pone, quindi, tra le Regioni certamente più all’avanguardia nel processo di cura del diabete nell’ottica della prevenzione delle sue complicanze”.
“Gli strumenti per il monitoraggio della glicemia in tempo reale rappresentano degli utili e innovativi alleati per tenere sotto controllo le glicemie ed eventualmente modificare stili di vita, alimentazione e terapia – dichiara Riccardo Candido, presidente nazionale Amd – I dati della letteratura sui benefici di questi devices per le persone con diabete tipo 2, a terapia non insulinica, sono ancora pochi: l’auspicio è che dall’esperienza pilota della Ragione Lazio possano essere raccolti dati utili alla pratica clinica, affinché anche altre Regioni possano seguire l’esempio laziale”.
La prescrizione dei dispositivi e del materiale di consumo sarà effettuata esclusivamente dagli specialisti in endocrinologia diabetologica abilitati sulla piattaforma (web-care) e sottoposta a verifica del farmacista ospedaliero, a fronte della stesura di un piano terapeutico. I sistemi ‘in continuo’ misurano il glucosio che circola nel fluido interstiziale sottocutaneo. A seconda della durata del sensore è indicato il numero massimo di sensori prescrivibili, senza tetti alla rimborsabilità.
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