Sin dalla sua assegnazione, i mondiali 2022 in Qatar hanno creato critiche e polemiche senza fine tra problemi legati alla data (si giocherà in fatti in inverno) e soprattutto danni ai diritti umani. Ecco, quindi, una lista di 3 critiche che i mondiali qatarioti hanno raccolto fino ad ora.
Le 5 critiche dei mondiali in Qatar, l’inverno
Una grigliata, una birra in riva al mare o una bella serata con gli amici davanti la TV. Queste sono alcune delle immagini che normalmente vediamo quando c’è in corso di svolgimento un grandissimo evento sportivo come mondiali o europei. Ecco, nel 2022, tutto questo cambierà visto che i campionati mondiali di calcio si svolgeranno in pieno inverno. D’estate il clima in Qatar è insostenibile, troppo caldo e temperature troppo alte quindi ecco che il tutto viene spostato in inverno come una “normale” Coppa d’Africa che stavolta fermerà tutto tra campionati e coppe nazionali ed europee. Un’edizione che non fa di certo piacere ai club che dovranno andare forzatamente in pausa sperando soprattutto che i loro giocatori non si facciano male anche perché non siamo in estate dove il tempo per recuperare c’è ma in inverno e dopo il mondiale si tornerà subito a giocare per gli obiettivi stagionali.
L’assegnazione
Mohamed Bin Hammam, questo il protagonista della seconda critica al mondiale in Qatar. Per chi non lo conoscesse, Mohamed Bin Hammam è stato il più importante dirigente calcistico qatariota tanto da occupare la posizione di presidente della federazione nazionale calcistica del suo paese tra il 1992 e il 1996 ma anche quello di presidente della AFA (la federazione calcistica asiatica) tra il 2002 e il 2012. E’ lui l’uomo dietro l’assegnazione del mondiale al Qatar, una personalità di grande spicco che ha realizzato un progetto che in molti definivano realizzabile. Non è un caso, però, se abbiamo definito Mohamed Bin Hammam con verbi al passato perché il dirigente proprio nel 2012 è stato radiato dalla FIFA per corruzione. Una delle più grandi inchieste della storia del calcio colpì non solo l’architetto e dirigente qatariota ma anche l’allora presidente della UEFA Michel Platini (anche lui radiato). Una serie di sospetti, indagini e prove che hanno voluto dimostrare come l’assegnazione al Qatar non fosse proprio genuina e limpida. Ancora oggi, però, nessuna conseguenza è stata registrata e il Qatar tra un anno ospiterà i suoi primi mondiali di calcio.
Le morti nei cantieri
Concludiamo con un tema di grande importanza: le morti sul lavoro. Il Qatar, ad Aprile di quest’anno, ha fatto registrare oltre 6500 vittime nei cantieri adibiti alla costruzione degli impianti sportivi da utilizzare per i mondiali. Una media di 12 morti a settimana che lancia l’allarme sulle condizioni lavorative degli operai assunti tra condizioni di lavoro insufficienti e stato di povertà assoluta. Una situazione gravissima che potrebbe diventare ancora più grossa e pericolosa ma al momento la FIFA tace senza guardare quello che sta succedendo in Qatar, il paese dove tra un anno ci saranno i mondiali di calcio.
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