Prenderà il via al Teatro Nuovo di Napoli, la rassegna Monday Dance 2018, undici appuntamenti (suddivisi in più performance per ogni serata), da ottobre a dicembre, che il palcoscenico partenopeo ospiterà unicamente di lunedì. La rassegna Monday Dance, che s’inserisce in un’ampia programmazione del Teatro Pubblico Campano dedicata alla danza, è divenuta, ormai, un appuntamento fisso nella stagione del palcoscenico partenopeo, in particolar modo per il giorno cui è destinata la programmazione.
Giunta alla terza edizione, la naturale evoluzione della rassegna è rappresentata dall’impegno costante di una programmazione che sia sempre più in sintonia con il pubblico, rendendolo partecipe anche oltre le performance, con incontri, discussioni e interazioni post spettacolo con gli artisti ospiti. Monday Dance nasce dalla funzione di antenna della danza contemporanea campana, che il Teatro Pubblico Campano svolge all’interno della Rete Anticorpi XL, prima rete italiana dedicata alla Giovane Danza d’Autore, e che, da dieci anni, rappresenta una delle più significative “buone pratiche” della scena in Italia.
La rete, esempio concreto e indicativo di promozione della “più nuova” generazione di coreografi italiani, è composta di operatori che condividono l’ideazione e l’attuazione di azioni, attraverso la condivisione delle risorse di ciascun partner.
Grazie anche al riconoscimento triennale di “Azioni Trasversali di Promozione – progetti di ricambio generazionale” da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, i partner della Rete Anticorpi XL svolgono un importante ruolo di scoutingnel proprio territorio regionale di riferimento, e sottoscrivono linee guida condivise che comprendono diverse modalità di supporto agli artisti.
Nell’ottica di questa collaborazione, Monday Dance è una rassegna nella quale il Teatro Pubblico Campano seleziona un gruppo di giovani “danzautori” che hanno partecipato al Bando di selezione nella Vetrina della Giovane Danza d’Autore ANTICORPI XL.
L’inaugurazione della rassegna, programmata per lunedì 29 ottobre, è affidata a Luna Cenere, unica coreografia campana selezionata per partecipare alla Vetrina di Anticorpi XL tenutasi lo scorso settembre a Ravenna, con Twin, visual di Gilles Dubroca e musiche di Gerard Valverde, per una coproduzione Ariella Vidach, AiEP, Avventure in Elicottero Prodotti, Fondazione CRT Centro Ricerche Teatrali/Teatro Dell’Arte.
Twin costituisce il primo step di un processo. Un frammento, parte di un progetto più ampio che ha come tema principale il binomio Natura-Tecnologia. La ricerca per quest’assolo ha inizio con una riflessione sulla relazione tra il corpo e la macchina contemporanea, e nell’incontro artistico tra la danzatrice e l’artista visivo.
A seguire Re-Born, con la coreografia di Martina Fasano, i danzatori Luigi d’Aiello, Martina Fasano, Katia Marocco, Camilla Rega, le scenografie di Francesco Leone, e presentato da Arb Dance Company. In scena la vita di Francesco, il protagonista, giovane pittore e musicista, e con la sua, la vita di chi lo ama. A testa in giù verso l’abisso. La vita non si lascia mettere al tappeto senza combattere, sarà un lungo testa a testa tra Francesco, con i suoi quadri, le sue canzoni, e la morte.
A chiudere il primo appuntamento della rassegna sarà Archeologica, coreografie e danza di Valeria D’Antonio. Questo lavoro parte da uno studio di sensazioni ed emozioni che, attraverso un ascolto attento e profondo, descrive il dialogo intimo tra mente e corpo.
Archeologica vuole esprimere la scoperta di un’essenza ritrovata, fatta di vuoti e pieni che battono il tempo delle connessioni e delle relazioni interne ed esterne all’animo e al corpo.
La rassegna proseguirà, lunedì 12 novembre, con Autorissimi, coreografie di Gennaro Maione e Andrea Zardi, e Periodo Blu, coreografia e danza di Antonello Apicella e Ina Colizza.
Autorissimi, presentato da Artgarage in collaborazione con Permutazioni – coworking coreografico di Zerogrammi/CasaLUFT e Piemonte dal Vivo, pone delle domande: Chi crea la danza sa a chi sta parlando? E di cosa sta parlando? E con quali mezzi? Essere autori non può essere questa pratica solita in cui si continua a perpetrare nella finzione. Essere autori significa sporcarsi le mani con l’attualità, le idee, l’emotività, parlare di vita vera, strizzare l’occhio alle proprie esperienze e alla propria personalità.
Periodo Blu, presentato da Matrafisc Dance, è uno sguardo gentile e talvolta giocoso verso momenti di assurdità e disperazione, depressione e speranza. I due personaggi mostrano due sfumature di uno stesso colore allo stesso tempo bello e spietato per la sua forza espressiva, ma soprattutto per il suo struggente valore psicologico, che permette di trascendere le descrizioni naturali.
Ancora tre appuntamenti, lunedì 27 novembre, con Matricola 0541, coreografia e danza di Luigi Aruta, Non esistono più le mezze stagioni, con la coreografia di Angelo Egarese e i danzatori Camilla Baccini, Eleonora Chiaramonti, Elisa Gagliardi, Francesca Roini, Federica Taffoni, e Album, coreografia di Sara Lupoli.
Matricola 0541, presentato da Borderline Danza, è un esercizio in evoluzione, che nasce dalla volontà di ricercare il vocabolario motorio umano, durante lo studio e nel tempo che separa uno studente da un esame. La frenesia, l’agitazione, il dondolio, il prurito, la sudorazione sono strategie comiche adottate per la sopravvivenza.
Non esistono più le mezze stagioni, presentato da Kinesis Danza, Florence Dance Festival e Archetipo, è una storia che, a modo suo, racconta la vita senza vie di mezzo, in cui gli alti e bassi sono alla base della linea guida coreografica e drammaturgica. Uno spettacolo esilarante, ma che, allo stesso tempo, fa riflettere sulla vita reale, in cui chiunque, in situazioni estreme, si affida al proprio istinto, alla naturale forza di sopravvivenza, e i propri sentimenti.
Album, presentato da Körper in coproduzione con PianoBe Artistic Research e Le Nuvole, è un’ investigazione corporea sul tema del doppio, condotta nei territori dell’intimità. Non c’è una vera e propria storia, ma la narrazione emerge dal susseguirsi d’immagini che descrivono le innumerevoli rappresentazioni di noi stessi. Un percorso visionario che si delinea a due, e trasforma fatti minimi della quotidianità in spunti di riflessione sui possibili modi in cui interagiamo con il nostro corpo.
Il programma di Monday Dance si concluderà, lunedì 10 dicembre, con Lost in this (un)stable life, di e con Nicolas Grimaldi Capitello, Lumen me lumen, coreografia e danza di Simona Perrella, e Scarpa | Shoe – Run, concept e coreografia di Macia Del Prete.
Lost in this (un)stable life, presentato da Compagnia Körper, mette in risalto i momenti della vita in cui ci sentiamo fuori luogo e in colpa per qualcosa, rischiando di perdere le cose più importanti della nostra vita. Si commettono molti errori, e, quando la tua vita ti sembra dipinta di nero, arriva il momento di ripulire l’anima, specchiarsi e fare i conti con se stessi e con il tempo, una dilatazione temporale lunga e sfiancante.
Lumen me lumen, proposto da ASMED-Balletto di Sardegna, è la ricerca di una possibile equazione che risolva i contrasti del corpo. E’ il rapporto tra me-qui e me-lì, che si rigenera alla luce di un percorso interiore, di abitazione, mai fissa, dei luoghi e del tempo.
La problematicità del dentro e del fuori di uno spazio già “dato”, conduce il corpo a esplorare sensazioni e dinamiche che superano, trasformandosi in gioco degli arti, una netta divisione a beneficio di una formula di coabitazione e di orbitazione.
Presentato da ArtGarage, Scarpa | Shoe – Run è una ritmata partitura coreografica che gioca con la contrapposizione tra controllo e abbandono alla compulsione dell’acquisto.
Un elogio della scarpa, che riveste e protegge il piede, come medium tra società e individuo. Oggetto di culto del nostro tempo, essa è appartenenza e status symbol, e veicolo comunicativo dell’emotività più intima, tanto quanto della leggerezza dello spirito.