Una Bambina Ribelle pretende sempre la libertà di diventare ciò che vuole, anche se questo vuol dire, spesso, abbandonare le proprie radici e i propri affetti. Sa anche, però, che nessuno costruisce il proprio futuro senza il sostegno degli altri, senza l’aiuto di chi ha a cuore la stessa libertà, soprattutto quando si è lontani da casa. L’esempio che portano le 100 donne migranti contenute nel nuovo volume della serie bestseller Storie della buonanotte per bambine ribelli, incarna perfettamente la missione dell’Organizzazione Internazionale Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Per questo Mondadori ha deciso di creare insieme a Save the Children un’iniziativa tutta dedicata alle bambine dal nome evocativo, #futurosenzaconfini.
Grazie alle donazioni di lettrici e lettori delle Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 donne migranti che hanno cambiato il mondo di Elena Favilli,attraverso la pagina savethechildren.it/futurosenzaconfini, collegata anche a un pratico QR Code stampato in copertina – saranno acquistati kit scolastici (zaini contenenti articoli di cancelleria)e formazione di volontari e facilitatori per il corretto utilizzo di materiali tecnici sviluppati per il programma scolastico sulla violenza e l’uguaglianza di genere nel campo di Za’atari in Giordania. Si tratta di uno dei campi profughi più grandi del mondo e uno dei primi ad ospitare i siriani che sfuggivano dal conflitto: nel 2014, Save the Children ha fondato 3 asili che ospitano più di 4000 bambine e bambini siriani, tutti fuggiti da una guerra che gli avrebbe chiuso le porte al futuro.
Nel mondo, sottolinea Save the Children, 9 milioni di bambine e ragazze non sono mai andate a scuola. Ogni anno, inoltre, 12 milioni di ragazze vengono date in sposa prima di compiere i 18 anni di età, spesso con uomini ben più grandi di loro e sempre più esposte al rischio di diventare madri quando sono ancora delle bambine, con gravi pericoli per la loro stessa vita se si considera che le gravidanze precoci rappresentano la principale causa di morte, nel mondo, per le ragazze tra i 15 e i 19 anni. Rischi che, secondo una recente indagine dell’Organizzazione, per tante bambine e ragazze al mondo si sono fatti ancora più grandi in conseguenza degli effetti socio-economici della pandemia di Covid-19. Nei Paesi più poveri al mondo, a causa della pandemia, 2 ragazze su 3 sono costrette ad occuparsi della casa, dovendo così rinunciare all’opportunità di andare a scuola, apprendere e coltivare capacità e competenze indispensabili per costruirsi un futuro diverso.
“Per molte bambine e ragazze, nel mondo, oggi, essere ribelli significa soprattutto non perdere di vista i propri sogni: in troppe sono costrette ad abbandonare la scuola, ad occuparsi della famiglia e della casa, a sposarsi prematuramente con uomini molto più grandi di loro e a rinunciare per sempre alla propria infanzia e al proprio futuro. Una realtà resa ancora più cupa dall’impatto devastante del Covid-19, soprattutto nei Paesi più poveri: ci sono paesi in cui è davvero difficile essere bambine e la vita in un campo di rifugiati non è facile soprattutto per loro. Per questo è particolarmente significativa questa iniziativa con Mondadori e il supporto dei lettori e delle lettrici di questo libro”, afferma Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children.
“I libri della serie Storie della buonanotte per bambine ribelli– afferma Lorenzo Garavaldi, Direttore Generale Business Unit Ragazzi di Mondadori Libri–sono un fenomeno editoriale che non solo ha conquistato milioni di lettori e lettrici, ma si è perfettamente innestato in un bisogno di cambiamento della nostra società, invitando a superare i confini dello stereotipo di genere, a sognare in grande e ad avere fiducia nelle proprie capacità. Per questo primo volume “tematico”, che esalta l’aspetto fondamentale e molto attuale della ricerca di un futuro migliore anche al di fuori dei propri confini territoriali, abbiamo deciso di affiancarci a Save the Children per far sì che questo spirito avesse anche un effetto concreto a favore delle bambine con minori possibilità.”
Rosalie Abella, giudice della Corte Suprema Canadese, Ilhan Omar, prima donna somalo-americana a far parte del Congresso degli Stati Uniti, Reyna Duong, chef, sono solo alcune di milioni di donne straordinarie nate e cresciute in campi profughi, fuggite dal proprio Paese alla ricerca di un avvenire migliore che alla fine hanno ottenuto, con le loro forze e con la forza di chi ha creduto in loro. Perché le vere Bambine Ribelli sanno che gli unici confini che costituiscono un vero limite sono quelli della diseguaglianza e dell’impossibilità di credere nelle proprie capacità.