In uno scenario sempre più restrittivo, come quello che stiamo vivendo, il settore fashion non è stato tutelato dal governo. Il format digitale Fashion System 2020, vuole dare voce a tutte quelle figure professionali che rappresentano questo settore. Il Made in Italy è il nostro patrimonio nazionale e come tale deve essere salvaguardato.
La comunicazione di tale format verrà veicolata attraverso i canali social: Fb, LinkedIn, IG Tv, Stories di presentazione del format e di ogni relatore che parteciperà allo speech durante la Direct di Instagram.
Ma in che modo possiamo trovare la “medicina giusta” per salvaguardare il settore moda?
Quello che stanno facendo, la maggior parte degli addetti ai lavori, è quello di preservare i posti di lavoro, ma da soli non possono farcela, il Governo deve intervenire con un valido sostegno e supporto anche per le piccole e medie imprese.
Dobbiamo tutelare il Made in Italy, garantendo un supporto valido alla filiera della moda poiché
tutti devono avere i mezzi economici per rimettersi in carreggiata e la possibilità almeno di rimandare i costi fissi.
Nel decreto Conte si è “dimenticato” la Moda: showroom, stilisti, negozianti, associazioni. Ma come possono farsi notare da un governo sempre più restrittivo e poco attento al settore Fashion?
White e Confartigianato hanno dato vita al movimento #whiteinsiemesiamopiùforti.
Massimiliano Bizzi, fondatore di White, ha ricevuto molte richieste per far nascere un movimento il cui motto è Insieme Siamo Più Forti, con l’adesione di migliaia di piccole e medie imprese.
Un vero e proprio movimento, scaturito da persone e imprenditori che hanno intenzione di far sentire la propria voce per chiedere misure adeguate e urgenti ai ministeri competenti.
Debutta, così, in modo spontaneo un movimento di piccole e medie imprese italiane e realtà artigianali di cui si fanno portavoce White e Confartigianato. Una realtà nata per affrontare coesi la situazione attuale e sollecitare gli interventi economici necessari per il post Covid-19.
Francesco Tombolini, Presidente Camera Buyer ha rivolto un appello a tutti gli addetti al settore che recita testuali parole: “Negozi, boutique, showroom, rappresentanti, produttori, stilisti, grafici, modellisti, distributori, facciamoci sentire!
Confindustria Moda e Cna Federmoda hanno lanciato l’appello per la produzione di mascherine.
Oltre 200 aziende italiane hanno risposto positivamente a questo appello, candidandosi a riconvertire temporaneamente la produzione per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e la carenza di mascherine e presidi di protezione.
Quali possono essere gli aspetti fondamentali da prendere in considerazione per tutelare la moda?
Le variabili da prendere in considerazione possono essere diverse, ma proviamo a soffermarci su alcuni aspetti fondamentali da considerare:
- innanzitutto è necessario aggiungere la moda alle 16 filiere individuate dall’esecutivo;
- bisogna poi fare un ragionamento sui saldi: considerando la non operatività dei commercianti, si dovrebbero slittare i saldi?
- Quanto e come influirà il non flusso dei turisti?
- Azionare degli incentivi per incoraggiare lo shopping. Ma in che modo? Coinvolgendo i consumatori a recarsi negli store fisici con una serie di agevolazioni. Un esempio? Avere la possibilità di scaricare gli scontrini.
La moda non è solo lusso per pochi, ma la seconda industria italiana, che dà lavoro a tante persone il cui posto ora è a rischio. La moda è una manifattura, fermare gli operai significa fermare il sistema produttivo e a cascata tutti gli altri.
Il Retail è la punta di un iceberg di una filiera complessa e fondamentale per la nostra economia che comprende showroom, aziende e manifatture.