Bicicletta, treno, tram, bus, metropolitana, e poi le novità relativamente recenti di bike e car sharing. E anche mezzi a impatto zero come motorino elettrico, monopattino, rollerblade e la nuovissima airwheel, la ruota elettrica per muoversi in città. Sono tanti i mezzi alternativi all’auto privata che si possono sperimentare per andare al lavoro in un grande centro come Milano: per un giorno, i dipendenti della società di consulenza Methodos li hanno adottati tutti, in occasione della Settimana Europea della Mobilità.
«Innanzitutto ci sembrava importante partecipare a questo appuntamento che porta in primo piano il tema della mobilità sostenibile, su cui si gioca il futuro di tutti noi – commenta Alessio Vaccarezza, CEO di Methodos Italia –. Abbiamo provato a calcolare, ovviamente in modo molto grezzo, qual è l’impatto ambientale di una giornata di lavoro car-free per un ufficio di 40 persone come il nostro. È risultato che si evitano in tutto circa 1.060 chilometri di spostamenti, che equivalgono (prendendo in considerazione l’uso di un’auto a benzina di media cilindrata) a 160 kg di emissioni di CO2 risparmiate. Grosso modo si tratterebbe di 800 kg di emissioni in meno in una settimana, e 40 tonnellate di anidride carbonica risparmiate in un anno lavorativo».
Numeri ancora più grandi se si pensa che all’iniziativa hanno aderito anche le altre società di Methodos Group,in Germania e Francia, e Digital Attitude, la start-up innovativa di Methodos per il digitale.
Al di là dell’impatto ambientale ridotto, quello che Methodos ha voluto sottolineare è la necessità di ripensare gli spostamenti in un’ottica di sostenibilità, conciliazione vita-lavoro, benessere e produttività. La società milanese è infatti specialista nell’ambito del change management, cioè accompagna le aziende che affrontano processi di cambiamento organizzativo. «Lo spostamento casa-lavoro è uno dei primissimi punti analizzati nel nostro modello Employee Journey Experience – spiega Giuseppe Geneletti, Head Smart Working di Methodos–. In questo percorso, che parte dall’ascolto delle esigenze e delle aspettative dei dipendenti, emerge che il viaggio per andare e tornare dall’ufficio è vissuto con stress, può porre problemi di conciliazione con la vita familiare e, se si analizzano le performance aziendali, a volte risulta un boomerang per la produttività. Il tempo passato in auto nel traffico è letteralmente buttato via, se si pensa che oggi ci sono strumenti e tecnologie che consentono di spostarsi meglio o addirittura, nel caso dello smartworking, di non spostarsi affatto». Ecco perché Methodos aiuta le aziende ad adottare misure che favoriscono la mobilità dolce: dall’inserimento degli abbonamenti ai mezzi o al bike/car sharing fra i benefit o nel welfare aziendale, fino all’adozione di tecnologie e modelli organizzativi che facilitano il lavoro da remoto.
«Naturalmente questo comporta il ripensamento di tutta una serie di modelli organizzativi molto radicati, e che oggi devono cambiare in direzione della flessibilità, dell’autonomia, della collaborazione e dell’ottimizzazione di strumenti, tecnologie e spazi di lavoro» sottolinea Geneletti.
Un cambiamento che incontra ancora qualche resistenza, ma che di fatto coinvolge e coinvolgerà sempre di più le aziende, grandi e piccole. «La direzione in cui il mondo del lavoro si sta muovendo è questa – conclude Vaccarezza –. L’importante è ricordare che, in questo caso, “one size does not fit all”, cioè quello che va bene, ad esempio, per una società di servizi con sede in centro a Milano, non si può applicare allo stesso modo in un altro contesto. Ma il cambiamento è necessario, e devono comprenderlo e sostenerlo anche le amministrazioni locali, le società di trasporti, le organizzazioni del mondo del lavoro e le istituzioni. La Settimana Europea della Mobilità è un’ottima occasione per richiamare l’attenzione sul tema».