In Italia circa 29 milioni di persone, il 48.6% della popolazione residente, si recano quotidianamente al luogo di studio o di lavoro: il 3,3% di questi lo fa utilizzando una bicicletta, per un totale di 960.218 singoli. Il dato, secondo l’Istat, è in aumento: nel 2001 gli utilizzatori della bicicletta erano pari al 2,9% del totale. Cosa accade all’Italia che pedala?
MERCATO EUROPA – In Europa, secondo il rapporto dello Studio Ambrosetti “Il valore delle 2 ruote”, la produzione delle biciclette vale 5,4 miliardi di euro (2012). Tuttavia, tra il 2007 e il 2012, i dati della produzione e della vendita di biciclette in Europa sono calati. Per dirne una: se nel 2007 si producevano 13,2 milioni di biciclette, il dato più sereno del 2012 non ha superato gli 11,5 milioni (-13%). E ancora: nello stesso periodo le vendite di biciclette sono calate nel complesso del 9%, con il solo mercato tedesco, il primo in Europa, ridimensionato del 14%. Cosa significa questo, che si pedala meno? Non necessariamente, e il caso italiano spiega perché.
Il numero dei #ciclisti è in aumento? Sì – FIAB – Federazione Italiana Amici della Bicicletta onlus http://t.co/WP4Kiv86BC
— Fiab Onlus (@fiabonlus) 19 Novembre 2014
QUI ITALIA – L’Italia sarebbe in relativa controtendenza rispetto a quanto accade nel resto d’Europa. In sintesi, si potrebbe dire che il dato della produzione di biciclette supera quello delle vendite sul territorio. Il 2013 ha fatto registrare una crescita del 22% della produzione rispetto all’anno precedente, con 2.671.200 biciclette pronte da lanciare sul mercato. La contrazione delle vendite nazionali, però, è avvenuta anche qui come nel resto d’Europa: si è passati da 1,9 milioni di bici vendute nel 2007 a 1,5 del 2013 (-23%). L’aumento della produzione è legato ad una forte domanda di export (+40%), stimolata soprattutto dalla Francia. La percentuale delle vendite, tuttavia, racconta solo una parte, per quanto significativa, della storia: non sono pochi gli italiani che hanno ripreso dai garage biciclette già in possesso, senza comprarne nuove. Per Confindustria Ancma, l’associazione di categoria di costruttori e accessori, il numero di biciclette di questo tipo in Italia sarebbe di circa 30 milioni.
BIKE SHARING – Anche i numeri del bike sharing italiano sorridono, sebbene non siano ancora paragonabili ai migliori risultati europei (Parigi ha anche un bike sharing riservato ai bambini, per dirne una). In Italia il servizio è offerto da 188 città. Secondo l’ottavo rapporto di Euromobility, che ha preso in esame le 50 principali città italiane, l’utilizzo del bike sharing è aumentato del 37% nel solo 2014. Milano, da questo punto di vista, fa registrare i migliori numeri. Nel capoluogo lombardo l’utilizzo del servizio “BikeMi”, il sistema di bike sharing della città, è in crescita: le 3.600 biciclette disponibili nelle 202 stazioni attive sono prelevate, in media, 11mila volte al giorno. Il servizio, inaugurato nel 2008, ha raggiunto una quota di abbonamenti annuali di circa 27mila utenti. BikeMi è appena giù dal podio europeo per estensione dell’area servita, dietro a Parigi, Londra e Barcellona.
CAPITALI A DUE RUOTE – Dove si pedala di più? Bolzano, Reggio Emilia, Ferrara: da queste parti 1 abitante su 3 fa girare le gambe quotidianamente. Il grafico seguente presenta la popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente in bicicletta, regione per regione (Istat).
Le percentuali sono molto diverse tra loro. E’ probabile che incida, tra le altre cose, anche un differente indice di ciclabilità dei territori, legato a sua volta ad un insieme di elementi: se Reggio Emilia, città regina, offre 39,03 mt per ogni 100 abitanti, comuni come Napoli (0,29 mt/100 ab.), Milano (2,38 mt/100 ab.) e Roma (3,38 mt/100 ab.) presentano problemi dalla gestione più complessa rispetto a un comune di media grandezza. I risultati, in termini di sicurezza e praticabilità dei percorsi, sono percepibili con immediatezza da chi pedala in comuni diversi sotto il profilo della mobilità a pedali.
Per un quadro dei percorsi ciclabili presenti in Italia è possibile consultare Piste-ciclabili.com, che offre un insieme di mappe disponibili qui. Va precisato, tuttavia, che la qualità dei percorsi può variare sensibilmente, offrendo in concreto al ciclista esperienze anche molto distanti tra loro.