Al via la seconda fase della Magnetospheric Multiscalemission della NASA, conosciuta come MMS. Lo scorso 9 febbraio, la sonda ha iniziato un lungo viaggio per spostarsi in una nuova orbita, molto ellittica che raggiungerà nei prossimitre mesi, continuando a tracciare le caratteristiche fondamentali dello spazio, per ottenere informazioni dettagliate sulle regioni che circondano il nostro pianeta e in particolare la sua magnetosfera.
Lanciata nel marzo 2015, MMS – composta da quattro veicoli spaziali – ha osservato in particolar modo il fenomeno dellariconnessione magnetica, un processo che si verifica quando due linee di campo magnetico si rompono e si collegano tra loro, rilasciando enormi quantità di energia.
Nella prima fase della sua missione, la sonda ha osservato l’interazione tra i campi magnetici della Terra e del Sole. A partire dal 4 maggio 2017, data stimata per il raggiungimento della nuova orbita, MMS passerà attraverso il lato buio, dove la riconnessione magnetica genera le aurore terrestri.
Le quattro sonde gemelle che la compongono sono state immesse in orbita attorno alla Terra e dislocate in una formazione atetraedro, in modo da avere una visione tridimensionale dei fenomeni da studiare, scendendo in dettagli mai osservati prima. Una formazione che, oltre alla notevole complessità di mantenimento orbitale – come sistema unico e come satelliti distinti da tenere uniti – consentirà di avere la massima flessibilità in risposta agli eventi studiati.
“Questa è una delle missioni più complicate che il Goddard Space Flight Center abbia mai intrapreso in termini di dinamica di volo e di manovre,” ha dichiarato Mark Woodard, direttore della MMS al Goddard Flight Space Center della NASA, a Greenbelt, nel Maryland. “Nessuno ha mai volato con una formazione simile prima d’ora”.
La nuova orbita ellittica porterà MMS a meno di 965 mila km sopra la superficie della Terra, e sarà il punto di massima vicinanza, circa il 40% della distanza che separa la Terra dalla Luna.