Uno sguardo energetico mette in luce il cuore pulsante del “dirimpettaio”. Nel nostro vicinato galattico, a soli 2,5 milioni di anni luce dalla Via Lattea risiede il gruppo stellare M 31 – noto come galassia a spirale di Andromeda – un oggetto celeste vicinissimo (è visibile persino ad occhio nudo dalla Terra nelle notti più buie e terse) che contiene al suo interno una straordinaria fonte di raggi X dall’origine misteriosa.
Secondo un recente studio, apparso sull’Astrophysical Journal e realizzato sulla base delle informazioni raccolte da NuSTAR, il “detective” NASA delle alte energie, il responsabile per quelle emissioni tanto luminose in banda X è una pulsar, ribattezzata Swift J0042.6+4112.
Questo tipo di sorgente – residuo particolarmente denso di una stella esplosa – fortemente magnetizzata e dal “passo” veloce, è stata indicata come possibile maggiore fonte a raggi X dell’intero sistema di Andromeda: Swift sarebbe in coppia assieme ad una stella compagna dalla quale riceverebbe un flusso di materiale che, all’aumentare della temperatura, verrebbe sparato fuori, sotto forma di radiazione X.
Agli occhi di NuSTAR l’aspirante pulsar appare come un puntino blu – questo colore rappresenta le fonti a più alta energia – ed è il più blu dell’intera galassia. Gli astronomi che hanno messo a punto la ricerca utilizzando le osservazioni di NuSTAR e i dati raccolti in precedenza da Swift, Chandra e XMM-Newton, ritenevano che le maggiori sorgenti X di Andromeda potessero essere i buchi neri. Questa pulsar tuttavia, pur vantando una massa inferiore all’intera popolazione di mangia materia di M 31, la fa da padrona quanto ad alte energie.