L’Unione Europea è pronta a ripartire. Dopo la prima ondata della pandemia, che ha fatto vittime in tutto il mondo e innescato la crisi economica più grave dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, è opportuno tracciare nuove linee guida per il futuro dell’Europa. Linee che pensano all’Europa del futuro guardando al passato nel quale nacque ideologicamente. E’ questa l’impressione che si riceve leggendo le dichiarazioni di Ursula Von Der Leyen in occasione del discorso pronunciato sullo stato dell’Unione Europea. Lotta alle diseguaglianze che passa per la sanità, la tecnologia e uno stipendio più equo attraverso l’introduzione del minimo salariale europeo.
È il momento per l’Europa di aprire la strada da questa fragilità verso una nuova vitalità
Salute ed economia
Lo scoppio della pandemia ha paradossalmente messo la salute e l’economia l’una in contrasto con l’altra. Le parole della Von Der Leyen hanno rimesso in primo piano entrambe dando a ciascuna il proprio valore. Bisogna tutelare la salute di tutti i cittadini dell’UE superando le disuguaglianze. La pandemia ci ha insegnato che bisogna investire nella ricerca, nella prevenzione e controllo delle malattie. Nel 2021 si svolgerà in Italia, durante la presidenza italiana del G20, un summit mondiale sulla salute. Il piano di aiuti varato e la sospensione del patto di stabilità hanno avuto come obiettivo proteggere le economie dei singoli Paesi membri ma l’obiettivo a lungo termine deve essere quello di migliorare la stabilità e la competitività attraverso un unione economica e monetaria più forte. Per questo bisogna “Ripristinare le quattro libertà del mercato unico e rendere lo spazio Schengen di libera circolazione pienamente funzionante“. Le economie dei Paesi membri sono collegate e il mercato unico rappresenta un’occasione di prosperità per tutti.
Il salario minimo funziona ed è ora che il lavoro venga pagato
Minimo salariale europeo per uno stipendio equo
Il lavoro è l’altra grande emergenza del nostro tempo. Il programma SURE appena approvato proteggerà milioni di lavoratori e le loro aziende. Strettamente collegata al tema lavoro è la questione salari e anche per questa la presidente ha le idee chiare: “Il dumping dei salari distrugge la dignità del lavoro, penalizza l’imprenditore che paga salari dignitosi e distorce la concorrenza leale nel mercato unico. Questo è il motivo per cui la Commissione presenterà una proposta giuridica per sostenere gli Stati membri nella creazione di un quadro per i salari minimi. Tutti devono avere accesso al salario minimo tramite contratti collettivi o salari minimi legali.”
Per noi l’obiettivo per il 2030 è ambizioso, realizzabile e vantaggioso per l’Europa. Possiamo farlo. Abbiamo già dimostrato di poterlo fare
La svolta green e la questione migranti
Il lavoro e l’economia potranno trovare un nuovo slancio attraverso quello che è stato denominato il nuovo “Green Deal”. L’obiettivo principale in materia sono la riduzione delle emissioni al 55% entro il 2030 (contro il precedente 40%) per arrivare a un’Europa neutra entro il 2050. Via libera al potenziamento dell’economia circolare, all’evoluzione nel mondo dell’architettura e dell’edilizia. Altro importante capitolo di questo discorso è quello della digitalizzazione. Un capitolo che incrocia sicurezza, diritti ed equità. “Vogliamo che l’industria europea sviluppi il proprio microprocessore di nuova generazione che ci consentirà di utilizzare le crescenti quantità di dati in modo sicuro ed efficiente dal punto di vista energetico. Per me, tutto questo fa parte del “Decennio digitale”!“
Il programma della Von Der Leyen indica quale sarà il nuovo corso dell’Unione Europea, quell’istituzione che, dalla sua fondazione, forse non ha mai creduto in se stessa come in questo momento. Ricordiamo tutti i momenti drammatici vissuti negli scorsi mesi, momenti nei quali l’UE sembrava essersi svuotata di senso. Ma come dopo ogni colpo subito ci si rialza e ci si mette al lavoro. Con questo programma vediamo finalmente un’Europa più consapevole della propria importanza e delle sue potenzialità non ancora realizzate. Un Europa decisa, secondo lo spirito dei suoi padri fondatori, a combattere i nazionalismi per garantire pace duratura e giustizia sociale. Così come ha dimostrato affrontando un altro tema che è la vergogna dei nostri giorni: i flussi migratori provenienti dalle zone calde del mondo. “Le destre seminano odio, noi cerchiamo soluzioni costruttive“.
NextGenerationEU è anche un’opportunità unica per sviluppare un approccio europeo comune alla connettività e all’espansione dell’infrastruttura digitale