Piacevolmente ritroviamo il maestro Michele Monetta, ad un anno dalla nostra intervista, in veste di autore del libro “Mimo e Maschera” un manuale di formazione sull’arte del mimo scritto a quattro mani con Giuseppe Rocca, regista ed autore teatrale e radiofonico.
Mimo e Maschera è un manuale diretto, quindi, agli aspiranti attori, ma quanti di noi, uomini comuni o anche attori, si chiedono come si sta in piedi, come si “cade” senza farsi male, o come si trasla il peso da una gamba all’altra? Sembrano quasi degli assiomi, cose che si sanno senza bisogno di dimostrazione, e, invece, questo libro ci conduce per mano a considerare e, attraverso l’esperienza, a essere consapevoli della macchina, fisica ed espressiva, del nostro corpo.
Se la codificazione dell’arte attoriale è una certezza per il teatro dell’oriente asiatico dove tecnica e talento sono sempre andati a braccetto e un maestro NO o un attore-danzatore balinese si stupiscono molto quando gli vengono posti dilemmi del genere, in occidente è presente un forte pregiudizio antitecnico che espone il nostro teatro ai rischi del dilettantismo e di una talentuosità tutta basata sull’ ispirazione.
Senza il talento la tecnica non può fare miracoli, ma senza di essa anche il miglior talento non è sufficiente, il focus sta proprio nel rapporto tra talento e tecnica, con l’obiettivo di reinventare una concreta pragmatica dell’attore e della sua formazione professionale. Questo il pensiero del professor Marco De Marinis espresso nella sua prefazione al libro.
Sia ben chiaro, il mimo di cui trattano Monetta e Rocca non è quello imitativo-narrativo della pantomima, ma quello che Étienne Decroux chiamava “corporeo”, soprattutto perché contempla nell’azione tutta la figura e principalmente il tronco composto da testa-collo-petto-cintura-bacino, la parte pesante e più difficile da articolare, mettendo in secondo piano le mani, le braccia e la mimica facciale dell’attore, parti adatte al descrittivo e che, infatti, Decroux definiva “strumenti della menzogna”.
È, insomma, l’arte dell’espressività e della libertà della persona. E persona qui è non solo l’individuo fisico, ma anche quello che dice la sua etimologia e cioè maschera. Maschera della Commedia dell’Arte, ma anche maschera come attitudine, postura, modo di configurare la colonna vertebrale.
La pedagogia teatrale di Michele Monetta attua una minuziosa analisi delle posture, delle articolazioni, dei passi e di quasi tutti i movimenti fondamentali del nostro corpo. Queste tecniche di scomposizione e di riattivazione consapevole sono qui esposte in una sorta di grammatica e di sintassi, facilitate dai numerosi disegni e schemi inseriti nel testo. Un manuale prezioso, quindi, frutto della lunga esperienza didattica e professionale dei maestri Monetta e Rocca.
Gli autori
Michele Monetta, allievo di Étienne Decroux, è regista, attore teatrale, mimo, coreografo e pedagogo. Ha fondato a Napoli, con Lina Salvatore, l’I.C.R.A. Project, l’unica Scuola di Mime Corporel in Italia. Attualmente è docente all’Atelier Rudra-Béjart di Losanna, all’ Accademia Nazionale d’ Arte Drammatica Silvio d’ Amico di Roma e alla Scuola del Teatro Nazionale di Napoli.
Giuseppe Rocca è laureato in Lettere e diplomato in Regia all’Accademia Silvio d’Amico, dove ha tenuto la cattedra di Storia dello Spettacolo. Ha insegnato inoltre all’Accademia di Belle Arti di Napoli. È regista e autore teatrale e radiofonico. Come sceneggiatore ha vinto due volte il Premio Solinas, Le Manuscript de Vercorin, il Premio Moravia, il Premio Flaiano e il Premio Bufalino.
Michele Monetta – Giuseppe Rocca “Mimo e Maschera” – Teoria, tecnica e pedagogia teatrale tra Mimo Corporeo e Commedia dell’Arte – Edizioni Audino/Roma, disponibile presso le principali librerie.