È tutto pronto per il Milano Pride 2015, la manifestazione organizzata dal Coordinamento Arcobaleno, dove sono attese più di 50.000 persone e che partirà alle 16.00 di sabato 27 giugno da Piazza Duca D’Aosta. L’edizione di quest’anno avrà anche una attenzione particolare al tema dei profughi: infatti, gli organizzatori hanno deciso di devolvere parte dei fondi raccolti nell’ambito delle iniziative della Pride Squaree della Pride Week per la manifestazione e generi di prima necessità alle associazioni che si occupano di accoglienza.
“Milano è un grande laboratorio dei diritti con tante iniziative che la rendono un avamposto dei diritti per tutti e un esempio di città aperta per tutto il Paese – dichiarano Filippo Del Corno, assessore alla Cultura – . Il tema dei diritti va declinato a livello nazionale e allargato anche ad altri temi sociali proprio per creare un clima di condivisione e di vera rappresentanza. Per questo è importante la scelta di intervenire a favore dell’accoglienza. Il Milano Pride esprime molto chiaramente questa capacità anche in modo gioioso coinvolgendo e richiamando in una grande festa tutta la città con un messaggio di speranza e di costruzione di società sempre più a difesa dei diritti”
Già dalle 15.00 cominceranno a confluire le associazioni aderenti, i gruppi, i collettivi e le persone di ogni orientamento e identità di genere, con striscioni, bandiere e tanta voglia di attraversare Milano mostrando tutto l’orgoglio di essere persone gay, lesbiche, trans, bisessuali, asessuali e intersessuali. Ma anche per chiedere, anzi urlare, la richiesta improcrastinabile di diritti, unendosi idealmente alle altre quattordici città attraversate dall’Onda Pride. Anche alcuni carri sfileranno nel percorso che passerà da via Vitruvio, Settembrini e Pergolesi, si immetterà su Corso Buenos Aires e raggiungerà infine Porta Venezia
“Sono anni che portiamo le nostre vite, i nostri amori e le nostre istanze nelle strade delle nostre città, e siamo stanchi di aspettare – dichiara Fabio Pellegatta, Presidente di Arcigay CIG Milano – . Per questo uno degli slogan dell’Onda Pride che coinvolge quindici città italiane sarà appunto l’urlo. L’urlo di chi non ce la fa più ad aspettare. La fame di diritti e l’accoglienza dei migranti sono i grandi temi che portiamo in piazza e che attendono risposte da parte della politica, impastata nei suoi stessi limiti. Sarà un Human Pride perché i diritti sono un valore per tutti. Per questo invitiamo tutta la società civile a scendere in piazza per costruire e determinare assieme il significato delle parole: civiltà, rispetto e tutela, verso tutte e tutti”.
Sugli aspetti logistici e organizzativi Dario Davanzo, coordinatore dell’evento, ha spiegato: “È il primo Milano Pride che può vantare sinergie solide con la città e le aziende. Lo diciamo con soddisfazione perché in Italia è ancora molta la diffidenza nell’avvicinarsi alla popolazione omosessuale e trans. Milano Pride 2015 può contare sull’appoggio delle Istituzioni che hanno patrocinato l’iniziativa: Comune di Milano, Comune di Cinisello Balsamo, Comune di Sesto San Giovanni, Consiglio di Zona 1, 2 e 3 di Milano, Ambasciata di Svezia, Chiesa Evangelica Valdese, oltre alla collaborazione con il Pavillon Usa in Expo e il Consolato Generale degli Stati Uniti, senza dimenticare il patrocinio del Consiglio della Regione Lombardia. Questo evento si basa in gran parte sugli sforzi di tantissimi volontari delle associazioni e non che hanno di fatto costruito il MilanoPride: a tutti va il nostro ringraziamento. Non da ultimo, a sorpresa, è arrivato anche il sostegno di diversi artisti nazionali e internazionali, segno che qualcosa sta veramente cambiando”.
Alessio Salinari, rappresentante del Coordinamento Arcobaleno, dichiara: “Scendiamo ancora in strada perché la nostra comunità, i nostri amori e le nostre famiglie sono quotidianamente offesi da movimenti e da gruppi fondamentalisti religiosi. L’Italia si trova in una situazione di crisi dei valori e delle relazioni umani in cui gruppi e movimenti di fanatici agiscono liberamente, diffondendo odio omotransfobico e razzista. Torniamo a chiedere al parlamento una legge contro l’omotransfobia, il riconoscimento del diritto al matrimonio e all’adozione e il diritto all’autodeterminazione della propria identità di genere”.
Milano