Milano è tra le nove città finaliste dello European Capital Innovation Award 2016. Il premio, giunto alla seconda edizione, sarà assegnato il prossimo aprile dalla Commissione Europea alla città che sta costruendo il miglior ‘ecosistema d’innovazione’, consentendo sinergie tra cittadini e amministratori attraverso il tessuto imprenditoriale.
Milano è stata inclusa nella short list finale con la seguente motivazione: Ha migliorato l’inclusione sociale e proposto modelli alternativi nella fornitura di servizi pubblici allo scopo di creare maggiori opportunità per l’occupazione.
‘Siamo felici di essere tra i nove finalisti – ha commentato l’assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca Cristina Tajani – a dimostrazione che gli sforzi compiuti da questa Amministrazione nel campo dell’innovazione e dell’inclusione sociale si muovono nella giusta direzione. Pur non avendo deleghe dirette sul tema del lavoro abbiamo messo in atto una serie di interventi innovativi per favorire lo sviluppo e la crescita occupazionale del nostro territorio. Penso ai progetti sul microcredito e ai 14 milioni di euro con cui, attraverso diversi progetti di finanziamento, abbiamo incentivato la creazione e lo sviluppo di nuove imprese in città. Grazie al nostro contributo sono nate circa 600 startup, dentro e fuori i diversi incubatori d’impresa in cui il Comune è presente. Senza dimenticare il sostegno ai settori emergenti, come quelli legati alla sharing economy e alla stampa 3D. Azioni concrete che hanno permesso a Milano di conquistare la prima posizione nel ranking nazionale delle Smart City‘.
Tra i progetti che hanno permesso a Milano di conquistare un posto tra le nove città finaliste s’inserisce anche FabriQ, l’incubatore d’impresa nato a Quarto Oggiaro nel 2014 accanto a BASE Milano, luogo di sperimentazione e creatività destinato a diventare fulcro dell’attività culturale e imprenditoriale della città e il progetto di prossima realizzazione MUHMA, in via Massimo D’Azeglio, uno spazio dedicato alla preincubazione d’impresa dove si attiveranno processi di animazione e capacity building per l’avvio di imprese innovative a vocazione sociale.
La competizione – che nel 2014 ha visto trionfare Barcellona – è stata aperta alle città con più di 100mila abitanti, provenienti da stati membri dell‘Ue e dei paesi associati a Orizzonte 2020, il programma europeo per la ricerca e l’innovazione.
Le altre otto città ammesse alla selezione finale sono:
Amsterdam (OLANDA) – per aver abbracciato un approccio ‘dal basso verso l’alto’ basato su crescita intelligente, start-up, vivibilità e innovazione sociale digitale
Berlino (GERMANIA) – per la creazione di un living lab in cui si possano testare innovative soluzioni di Information and Communication Technology
Eindhoven (PAESI BASSI) – per la combinazione di tecnologia digitale e creatività nella sua strategia di illuminazione intelligente urbana, che l’hanno resa leader a livello mondiale
Glasgow (REGNO UNITO) – per il suo modello di innovazione replicabile sulla base di partenariati tra industria, scienza e comunità
Oxford (INGHILTERRA) – per la scelta di condividere il patrimonio di conoscenze all’interno del suo ecosistema di innovazione di livello mondiale
Parigi (FRANCIA) – per la sua strategia basata su innovazione aperta, connettività e ingegno, che mira a diventare un hub mondiale per start-up
Torino (ITALIA) – per i suoi modelli di innovazione aperti nel sostenere start-up d’innovazione sociale e la creazione di nuove opportunità di mercato
Vienna (AUSTRIA) – per la sua strategia di innovazione basata su nove ‘Principi viennesi’, tra cui l’inclusione, la trasparenza, la parità di genere, l’innovazione e l’apprendimento.