È l’Amore il filo conduttore del concerto di Mika, tenutosi al Palapartenope di Napoli: ed è da lì che si parte – con il racconto della storia dei genitori del cantante – e con un iter “circolare” all’amore si ritorna nel finale dello show. L’amore come forza universale che tutto muove, l’amore per la musica rappresentato figurativamente da un enorme cuore gonfiabile che sbuca dal pianoforte luccicante al centro del palco, lo strumento con cui Mika intona alcune tra le varie ballate Underwater.
A queste narrazioni d’amore si alternano i monologhi, in voice over del cantante d’origine libanese che costruiscono durante il concerto un percorso di esplorazione dei colori, dei sentimenti e delle emozioni ad essi convenzionalmente associati: gelosia, passione e gioia sono rispettivamente il verde, il rosso e il giallo che di volta in volta illuminano il palco del Palapartenope mentre Mika intona Dear Jelosy, Tiny Love e We are golden.
Straordinario show-man, Mika è assolutamente inarrestabile, scatenato canta e balla sulle note delle hit che lo hanno consacrato e reso noto al pubblico italiano e internazionale: si inizia con la più recente Ice Cream per passare subito alle famose Relax Take it easy, Good Guys, Lollipop, Sturdust e Happy endingcontinuando con Origin of Love, Big Girl (You Are Beautiful), Elle me dit, Lollipop passando per Love Today, Grace Kelly e Stay High.
Nella parte centrale del concerto viene dato ampio spazio ad alcuni dei nuovi brani – Platform Ballerinas, Paloma e il singolo Tomorrow (Domani nella versione italiana) – tratti dall’ultimo album My Name Is Michael Holbrook, uscito lo scorso 4 ottobre. Frutto di due anni di scrittura tra Miami, Londra e la campagna toscana, My Name Is Michael Holbrook nasce dall’esigenza di una riscoperta delle origini a partire dalla dichiarazione della propria identità anagrafica, come testimonia il titolo del disco, ma rappresenta anche un momento di riconciliazione con la famiglia, come si evince dalle grandi riproduzioni fotografiche dei volti dei genitori presenti nella scenografia. L’incredibile grinta e vivacità di Mika mandano in visibilio il pubblico napoletano, ma è soprattutto la gioiosità delle canzoni che mette d’accordo mamme, bambini e signore di mezza età che molto apprezzano l’aria da good boy che Mika ispira da tempo anche grazie alla partecipazione a programmi quali X Factor e soprattutto Stasera casa Mika. Non solo canzoni spensierate e buoni sentimenti ma anche testi che affrontano un’omosessualità liberamente accettata.
Momenti speciali dedicati appositamente al pubblico napoletano sono quelli in cui Mika parla del cibo, del travolgente calore partenopeo a cui il pubblico risponde entusiasta, in particolare ai suoi tentativi di pronunciare qualche parola in dialetto e, infine, quando invita a salire sul palco alcuni giovani membri dell’Orchestra del rione Sanità. Uno di loro esordisce rivolgendosi all’artista: “stai in mano all’arte”… E ciò che non lascia dubbi è che invece sia l’arte della musica a “stare” nelle mani, o meglio nella voce suggestiva, di Mika.
Uno show permeato di energia, emozionante e travolgente che è riuscito decisamente a conquistare l’esigente pubblico partenopeo.