Se si parla di emigrazione agli italiani viene in mente quella dei primi anni del secolo scorso in cui i flussi migratori portarono tanti nostri conterranei ad emigrare nel nuovo continente, sia nella decliazione States o Sud America.
Gli anni ’50 sono, poi, il tempo ricordato si per il boom economico ma anche per l’attivazione degli enormi flussi migratori che portarono intere generazioni di famiglie a spostarsi dal sud agricolo al nord industrializzato e a credere nel miraggio del miracolo italiano.
Oggi si parla tanto di fughe di cervelli, le migliori potenzialità italiane che tarpate nel nostro Paese non trovano di meglio che emigrare in Europa, ma non solo. Comunque se ne parli dell’emigrazione sembra sempre che ci si riferisca ad una fascia d’eta che non superi – al massimo – i trent’ anni. Non è così, non più almeno. E’ quanto emerge da una ricerca del Centro studi Cna dedicata alle ‘Nuove emigrazioni’.
Se una volta a cinquant’anni si cercava un modo per rientrare nel proprio paese di origine oggi anche a quella “veneranda età” sempre più spesso si compie il non desiderato passo di allontanamento.
Tra il 2007 e il 2013, dall’Italia sono emigrate all’incirca 620mila persone. Il doppio rispetto al lustro precedente. Nel 2013 sono andati via 125 mila adulti, più o meno quanto i cittadini di una città media. Dei 125 mila “solo” 80mila, erano italiani, gli altri immigrati che hanno ‘scelto di andare altrove.
La realtà sconvolgente dei numeri espressi da questa ricerca sta nel fatto che a fare da battistrada a questi flussi migratori sono proprio i cinquentenni.
Nel periodo 2007/13 l’incremento degli espatriati italiani con un’età tra i 40 e i 49 anni è stato pari al 79,2%. Nella fascia tra i 50 e i 64 anni la crescita ha toccato il 51,2%. I giovani che hanno deciso di emigrare, in percentuale, sono aumentati di meno: +44,4% quanti avevano tra i 15 e i 29 anni, +43% la fascia 30-39 anni. In termini assoluti continuano comunque a essere i giovani a emigrare in maniera più massiccia: nel 2013 il 36,3% del totale aveva tra i 30 e i 39 anni, il 27,8% tra i 15 e i 29 anni. Nel frattempo, è salita però al 21,9% la fascia 40-49 anni e al 14% quella tra i 50-64 anni.
Chi sono quelli che emigrano nella seconda metà della propria vita? Cna ipotizza facilmente che siano quelle fasce sociali più colpite dalla crisi. Persone che hanno perso il propriio lavoro e che proprio per la loro età sono risultati espulsi totalmente dai cicli produttivi ed indigesti alle nostre poche e malandate aziende.
La fame di occupazioni qualificate non permette di valorizzare nessuna di queste professionalità troppo formate e poco flessibili (come si usa dire con il lessico attuale).