Migranti morti in mare sulle spiagge di Cutro: polemiche sugli interventi di salvataggio e accuse politiche alle istituzioni. Questo il quadro che stiamo vivendo in questi giorni dopo aver dovuto assistere inermi alle immagini davvero scioccanti provenienti dalla Calabria.
Solo il solito teatrino di contrapposizione fra governo ed opposizione con l’incursione della magistratura che ha aperto apposita inchiesta o forse questa volta c’è di più? Le parole del ministro dell’interno recitate a caldo hanno creato non pochi problemi alla compagine di destra.
Si è arrivati, in questi giorni, alle dovute delucidazioni che il ministro ha dovuto portare alle Camere vista la richiesta a gran voce delle sue dimissioni per quanto non verificatosi in sede di salvataggi a Cutro. Un passaggio parlamentare pienamente democratico che, però, ben poco ha aggiunto o modificato rispetto alle prime parole pronunciate.
Migranti morti in mare sulle spiagge di Cutro
Resta il silenzio assordante di un’assenza governativa in loco finanche nel momento dei funerali che hanno vista la presenza in rappresentanza delle istituzioni del solo Capo dello Stato. Una brutta pagina istituzionale senza alcun dubbio per una situazione gestita in maniera non molto convinta e sfociata solo nel solito richiamo all’Europa di farsi carico della problematica migratoria.
Questo balletto ad ogni naufragio, a prescindere dal colore del governo del momento, è un pratica che di civile non ha molto e lascia davvero molto amaro in bocca. L‘incapacità, o la mancanza di una reale volontà, nel risolvere o cercare di dare una benché minima proposta di risoluzione alla situazione è davvero ormai insopportabile.
È in ballo la vita di tante persone e trincerarsi dietro posizioni ideologiche a chi giova? L’immigrazione è un problema contemporaneo fuggirlo non serve a nessuno, cercare di risolverlo ci potrebbe minimamente riportare nell’alveo della civiltà e dell’umanità.