(Adnkronos) – Il tema dell’immigrazione e l’accordo tra Italia e Albania sotto i riflettori all’indomani della decisione dei giudici della sezione immigrazione del tribunale civile di Roma. I giudici hanno negato la convalida del trattenimento di 12 migranti partiti lunedì da Lampedusa sulla nave Libra della Marina militare e sbarcati a Shengjiin.
“La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza – ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i giornalisti, a margine di un convegno a Palermo – Non è una polemica contro la magistratura ma contro un tipo di sentenza che non solo non condividiamo ma riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di alta politica”.
“Queste decisioni inoltre rischiano di creare degli incidenti diplomatici perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi. Se noi ritenessimo che non sono sicuri Paesi dove vigono regole che noi abbiamo ripudiato, come la pena di morte, allora neanche gli Stati Uniti sarebbero un Paese sicuro. Oppure dove vigono le pene corporali.
Allora questi Paesi dovrebbero essere espulsi dalle Nazioni Unite. Queste sono questioni di alta politica che non possono, non devono e non saranno lasciate alla magistratura. Prenderemo provvedimenti legislativi”, ha affermato Nordio. Ai cronisti che gli chiedevano se esista una tensione fra governo e magistratura, il ministro ha risposto: “Da ex magistrato riterrei quasi sacrilego pensare che il governo a cui appartengo dichiari guerra alla magistratura. Cosa che peraltro non è e non sarà mai”.
“Se la magistratura esonda dai suoi poteri, come in questo caso, attribuendosi delle prerogative che non può avere, come quella di definire uno Stato sicuro, allora deve intervenire la politica perché la politica esprime la volontà popolare – ha dichiarato Nordio – Noi rispondiamo al popolo: se il popolo non è d’accordo con quello che facciamo andiamo a casa. Ma la magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi delle prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente della politica”.
“L’accordo con l’Albania non sta in piedi, come avevamo segnalato, e non pensino di poterlo aggirare, perché per aggirare le sentenze della Corte di giustizia europea dovrebbero uscire dall’Unione europea. Non penso che lo vogliano proporre anche se non sarebbe la prima volta”, ha affermato la segretaria del Pd, Elly Schlein, partecipando alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil su salario e salute. Per la leader del Pd “è gravissimo questo scontro istituzionale” con la magistratura, “alimentato tutto dal governo per coprire la loro incapacità. Non è colpa dei giudici, non è colpa delle opposizioni se non sanno leggere le leggi e le sentenze. Nessuno è al di sopra delle leggi europee, internazionali e italiane, tanto meno lo è chi governa”.
“Quindi – ha concluso Schlein – è uno scontro gravissimo e noi continueremo a inchiodarli alle loro responsabilità e alla loro incapacità, perché sono loro che hanno fatto questo pasticcio sulla pelle dei diritti dei migranti, spendendo 800 milioni di euro, che invece dovevano spendere sulle liste d’attesa, sulle assunzioni del personale della sanità pubblica. Sono artefici dei propri disastri”.
—cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)