Con l’arrivo dell’estate sono ripresi, a ritmo sempre più serrato, gli sbarchi di immigrati dall’Africa sulle coste meridionali dell’Italia. Solo nelle ultime 48 ore sono stati circa 5 mila gli immigrati soccorsi dalla Marina Militare che ha intercettato diverse navi, oramai alla deriva, in prossimità delle coste siciliane e calabre.
Durante le procedure di soccorso, su una delle navi intercettate, a seguito dei controlli sanitari di routine, è emerso un potenziale caso di malattia infettiva molto contagiosa, il vaiolo, di interesse per il Regolamento sanitario Internazionale dell’Oms. Il Ministero della Salute, in una nota, ha fatto sapere che il paziente è stato isolato e sottoposto a tutti controlli e le cure del caso.
Il sospetto di vaiolo è comunque rapidamente rientrato dopo che gli esami hanno evidenziato che il paziente era affetto da varicella. L’Orione, pattugliatore della Marina su cui era alloggiato il paziente, ha potuto quindi attraccare una volta rientrato l’allarme.
La questione delle potenziali malattie portate dagli immigrati in arrivo dalle coste africane, ma che spesso hanno attraversato chilometri e chilometri di deserto pur di imbarcarsi, ritorna, quindi all’ordine del giorno.
Si tratta, in ogni caso, di un falso mito, che è stato sfatato dalla stessa Organizzazione Internazionale delle Migrazioni che, in un apposito documento, ha evidenziato alcune delle false informazioni legate allo sbarco degli immigrati. Spesso l’argomento delle malattie portate dai migranti è più uno sterile spunto polemico innescato ad arte. Pochi giorni fa, Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, ad esempio, si è fatto notare per un intervento su Facebook in cui afferma “Troppa gente guadagna sulla pelle dei clandestini. E intanto gli immigrati sbarcano le malattie” ottenendo anche più di 11 mila “Mi Piace”
Uno dei punti toccati dall’OIM è legato proprio alla questione delle malattie che gli immigrati porterebbero. I migranti, che attraversano mille peripezie per raggiungere l’Europa, spesso si ammalano in proprio nel nostro continente dove vivono in condizioni estreme costretti a lavorare in nero in condizioni del tutto inumane.
Senza contare, inoltre, che l’operazione Mare Nostrum prevede un rigido protocollo sanitario che impone uno screening totale di tutti i migranti che vengono sottoposti a diversi controlli sanitari già a bordo delle imbarcazioni che li raccolgono e, quindi, ben prima di mettere piede sulle coste europee ed, in particolare, italiane.