Mezzogiorno. Sud Italia. Terre baciate dal Sole ma storicamente ed economicamente condannate ad essere all’ombra dell’opposto Nord? Nel 2013 il Mezzogiorno italiano, secondo il rapporto annuale Sme, ha avuto un valore quasi triplo in termini di interscambio con l’Area Med rispetto alle restanti macro-regioni del Paese ((15,5% contro il 6,2% del Nord.Ovest), registrando una crescita del 32,5% nel periodo 2001-13. Un dato, questo, che la dice lunga sull’importanza strategica del Sud per i traffici commerciali. Tuttavia il fatturato prodotto relativo all’interscambio 2013 è stato di 14,7 miliardi di euro. Comunque inferiore a quello del Nord-Ovest (19 miliardi di euro).Ciò significa che il gap tra Mezzogiorno e la parte restante del Paese relativamente alle relazioni con l’Area Med continua a sussistere anche se si è ridotta di molto negli anni. Da sottolineare il fatto, inoltre, che il Mezzogiorno esporta in 199 paesi nel mondo(l’Italia in 223, quindi l’89%)e in ben 78 paesi (39%) il Mezzogiorno presenta una specializzazione maggiore del dato nazionale.Spiccano per fatturato e percentuale di export settori che molti ignorano ma la cui importanza strategica riveste un ruolo sempre più importante: il settore dell’Automotive (il 17% dell’Export nel 2013 e quasi 3 milioni di euro di fatturato) , ossia tutto ciò che concerne la costruzione delle automobili, dalla carrozzeria, al design e alla meccanica, la farmaceutica, la metallurgia, la chimica, l’industria dei macchinari, della gomme e plastica,l’aereospaziale, il settore ortofrutticolo e agricolo. Seguono poi quello delle conciature, manifatturiero e dell’abbigliamento (5,5% export e più di 450mila euro di fatturato nel 2013). Importante è stata anche la componente energetica verso i Paesi dell’Area Med: ben il 40% di esse sono rappresentate da prodotti energetici. La vera pecca del Mezzogiorno (Campania inclusa) è ahimè il dato occupazionale: i dati Istat parlano di un numero di disoccupati in ulteriore aumento su base tendenziale nel Paese per il primo trimestre 2014(+6,5%, pari a +212.000 unità), un incremento che interessa in quasi sei casi su dieci i giovani con meno di 35 anni. Al Sud si registra per lo stesso periodo un calo tendenziale del numero di occupati (-2,8%, pari a -170.000 unità . Sono urgenti, perciò, dei cambi di passo del Governo, sia riguardo le necessarie riforme strutturali che delle adeguate Politiche di Sviluppo, sia nel breve che nel lungo periodo.
11 Giugno 2014
MEZZOGIORNO E MEDITERRANEO
Scritto da Claudio Talone
All'indomani del meeting svoltosi a Napoli presso il Banco di Napoli sulla cooperazione economica tra Italia e Paesi del Mediterraneo, il punto sulle potenzialità e sullo sviluppo economico del Mezzogiorno in rapporto all'Area Med