Una persona su tre che viaggia su un mezzo pubblico urbano trascorre il tempo utilizzando uno smartphone, per lo più per conversare, chattare o per giocare. Drasticamente meno coloro – circa il tre per cento – che leggono un giornale o un libro. Una percentuale ancora minore effettua parole incrociate o altri giochi enigmistici. E’ quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio comunicazione Unsic, effettuata su un campione di oltre cinquemila utenti di tram e autobus urbani a Roma.
La ricerca s’è svolta su 61 mezzi dell’Atac, l’azienda romana del trasporto pubblico, ad aprile e maggio 2017, privilegiando percorsi lunghi con un’utenza trasversale per ceto e scolarizzazione, in particolare la linea 3, ex “circolare”, che copre buona parte del territorio romano, ma anche l’8.
Circa il 30,5 per cento del campione, composto per lo più di persone sedute sul mezzo pubblico, mostra il possesso di uno smartphone, utilizzandolo principalmente per conversare (solo uno su sette con auricolare) o per chattare, in misura minore per giocare. Minima la percentuale di coloro che l’usano per leggere un testo, tra questi soprattutto i più giovani. La percentuale è un po’ più alta sui tram – anche grazie al maggior numero di posti a sedere, circa cinquanta – che sugli autobus. Sotto l’un per cento la quota di coloro che utilizzano dispositivi per leggere libri digitali.
I lettori di un giornale o di un libro cartaceo non superano il tre per cento. Tra gli autori letti da almeno due persone si segnalano Gianrico Carofiglio, Paulo Coelho, Elena Ferrante e Ken Follett. I giornali dominanti sono i free press. Non manca chi utilizza il tempo sul mezzo pubblico per leggere testi universitari o di aggiornamento professionale, come un libro per programmatori Java Start, ma anche libri con i quiz per la patente di guida.
La ricerca, promossa dal sindacato autonomo Unsic, con oltre 1.500 Caf in tutta Italia, accompagnerà l’inchiesta di uno dei prossimi numeri della rivista mensile “Infoimpresa” sul rapporto tra nuove tecnologie e formazione classica, con un’intervista all’attore Gabriele Lavia, autore del recente libro “Se vuoi essere contemporaneo, leggi i classici”. La rilevazione sui mezzi pubblici conferma come le nuove tecnologie abbiano surclassato i media tradizionali, producendo approcci più ludici che di approfondimento culturale.
Tra le altre attività residuali svolte su un mezzo pubblico, con percentuali sotto all’un per cento, la soluzione di parole incrociate o di altri giochi enigmistici, scattare immagini con una macchina fotografica, bere o mangiare, accompagnare un animale, portare la bici, fare l’uncinetto o la maglia.