La primavera è una delle stagioni di mezzo, di quelle che da decenni si dice non esistano più.
Essa, almeno la prima parte, si connota generalmente per una instabilità abbastanza diffuso ma con aumento delle temperature che iniziano ad oscillare qualche grado sotto i diciotto specie di notte, fino a superare i venti specie nelle giornate soleggiate.
Come sarà il lungo week end compreso tra venerdì 1 e domenica 3 aprile.
Instabilità ma tendente al poco nuvoloso sulle nostre coste. Inizieremo venerdì con un mare ancora in scaduta per una mareggiata di scarsa intensità proveniente dai quadranti meridionali, poi i venti si posizioneranno a soffiare dai quadranti orientali e ciò concorrerà ad appiattire il mare sotto costa. Nulla di rilevante però nemmeno al largo. Venerdì sarà una giornata contrassegnata da un coefficiente di marea basso, quindi scarsa attività del pesce. L’assenza di luna concorrerà poi a rarefare la presenza delle mormore sotto costa mentre la stessa condizione lunare potrà favorire qualche tentativo alla spigola, sull’acme di alta marea. Ci proveremo innescando da riva scogliosa qualche guizzante gamberetto vivo, ma anche da spiaggia, presso una foce, innescando un pesciotto vivo da scegliersi principalmente tra un cefaletto e un’anguillina.
Sabato la situazione meteo si mantiene simile con venti sempre da oriente e qualche passaggio nuvoloso senza precipitazioni. Sottocosta da piccole imbarcazioni si potrà tentare la pesca al polpo. Apposite esche artificiali, che contengono sempre il colore bianco, sono lasciate strusciare sul fondo con sapienti movimenti che possano attivare la curiosità e la voracità del polpo lì presente. Ricordiamo che il nome del gustoso mollusco è POLPO e non polipo da riferire invece a specifiche patologie (poliposi) o all’ animaletto da cui poi si forma il corallo.
Con la stessa tecnica ma artificiali di colore e forma diversa è possibile pescare ancora per poco belle seppie (di giorno) mentre la sera generalmente accostano negli stessi luoghi i calamari. Per il resto nulla di troppo diverso dalla giornata di venerdì.
La bocca della spigola è un chiaro indice della sua indole di predatore. E’ grande ed è provvista di denti piccoli e fitti, più adatti a catturare e trattenere una preda viva piuttosto che a masticare. Questa dentatura non è in grado di tagliare un terminale di nylon, il che rende possibile pescarla con lenze sottili.
La linea laterale è formata da sessantacinque a ottanta scaglie, ed è uno strumento importantissimo per i predatori. Attraverso questo organo la spigola, come del resto gli altri pesci, percepisce le vibrazioni che si propagano nell’acqua. Oltre che con la vista, è proprio tramite a linea laterale che vengono individuate ed inseguite le prede, e quindi anche le nostre esche, soprattutto quelle artificiali o quelle vive. La misura massima che la spigola può raggiungere è circa un metro e venti, e può toccare eccezionalmente i dodici chili di peso.
Dove la trovo?
La spigola ha un’incredibile capacità di adattarsi a qualunque ambiente. Si trova a suo agio intorno alle scogliere come in prossimità delle spiagge e frequenta più spesso le fasce di mare prossime alla costa.
Se è vero che si può pescarla dappertutto, è altrettanto vero che le migliori possibilità per una sua ricerca specifica si hanno alle foci dei fiumi o nei porti, zone ricche di cefali, di anguille e di gamberetti, tutta roba per la quale il branzino stravede.
Trainare con l’artificiale
La spigola è un pesce pregiato, più bello e desiderabile perché fra gli abitanti del sottocosta è tra quelli che raggiunge le maggiori dimensioni. Viene quindi attivamente ricercato nella pesca a traina, dato che quando è affamata non esita a lanciarsi sugli artificiali, siano essi cucchiai, piume o pesci finti. I luoghi da battere sono le secche non troppo distanti da terra, le spiagge e le scogliere dove ci siano imboccature di porti, dighe, oppure sbocchi d’acqua dolce dovuti a fiumi, fossi o scarichi cittadini. Nonostante questi riferimenti ormai bene identificati , la spigola rimane un pesce imprevedibile, che si trova bene in un palmo d’acqua al seguito delle mangianze, come su dieci, quindici metri di fondo in attesa che qualche incauto pesce entri nel raggio d’azione. E’ una pesca che si può fare tutto l’anno anche se i mesi migliori vanno da aprile a settembre.
Prima di affrontare la giornata di domenica, sostanzialmente simile alle due precedenti, abbiamo fornito alcune notizie sulla spigola, ciò proprio perché la mattinata di domenica potrebbe essere propizia a un tentativo a traina, quasi sottocosta, a questo bellissimo pesce. Il coefficiente di marea sarà in salita, l’acme di alta nelle ore del primo pomeriggio..quindi si potrebbe tentare.
La sera gira il quadro dei venti e dovrebbero riprendere le correnti da meridione. Condizione che potrebbe favorire ancora qualche tentativo sempre allo stesso pesce dalla spiaggia, a condizione che che il mare inizi a rivoltare un poco il fondo e crei un poco di schiuma.