Dopo il via vai di perturbazioni meteo che ha segnato il periodo di Natale, per Capodanno si profila una decisa svolta. Un robusto anticiclone sub tropicale si estenderà sull’Europa centro-occidentale e sull’Italia a partire da giovedì 30 dicembre, e fino ai primi giorni del 2022 sarà responsabile di una fase stabile caratterizzata da un clima eccezionalmente mite.
Il nucleo più caldo della massa d’aria che accompagna l’alta pressione abbraccerà con decisione soprattutto la Penisola Iberica, la Francia e l’Italia, dove spingerà i termometri su valori ben al di sopra della media stagionale.
METEO, POSSIBILE CALDO RECORD SULLE ALPI: SUPEREREMO I 15 GRADI ANCHE A 1.000 – 1.500 METRI
Il clima sarà insolitamente mite in tutto il nostro territorio, con i picchi più elevati – anche intorno ai 20 gradi – più probabili in Sardegna, sul versante tirrenico e sulle Alpi. «Proprio sull’arco alpino osserveremo l’anomalia termica più significativa – avverte il meteorologo Daniele Izzo di IconaMeteo.it – con valori che, in particolare nei settori centro-occidentali, risulteranno superiori alla norma anche di 10-15 gradi».
«L’apice del caldo anomalo, previsto tra il 31 dicembre e il 1° gennaio, spingerà la colonnina di mercurio anche al di sopra dei 15 gradi nelle zone di montagna fino a 1.000 – 1.500 metri, e perfino intorno ai 2.000 metri si potrà arrivare a 10 gradi con picchi anche superiori. Parliamo di temperature tipiche della primavera inoltrata, in qualche caso perfino dell’estate, che probabilmente faranno registrare nuovi record».
INVERSIONE TERMICA: ATTENZIONE A NEBBIA E SMOG
Anche se farà più caldo del normale in tutto il Paese, anomalie decisamente più contenute sono attese nelle zone che dovranno fare i conti con le nebbie. In particolare, nebbia e nubi basse potranno essere particolarmente fitte e insistenti soprattutto nelle pianure del Nord e lungo le coste adriatiche, dove l’inversione termica ostacolerà l’aumento delle temperature e, purtroppo, favorirà l’accumulo di sostanze inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera.
L’inversione termica «è un fenomeno tipico delle situazioni connotate dalla presenza di un’area di alta pressione», spiega il meteorologo Simone Abelli di IconaMeteo.it, e nel periodo di Capodanno sarà possibile osservarne gli effetti in diverse zone. Quando si verificano queste condizioni, infatti, «vengono meno rimescolamenti d’aria verticali e negli strati bassi dell’atmosfera tendono a ristagnare umidità e inquinanti con conseguente peggioramento della qualità dell’aria e formazione di nebbia anche fitta e insistente».
In particolare, nella notte di San Silvestro nebbie diffuse e localmente fitte interesseranno le pianure e le coste adriatiche del Nord Italia, ma il rischio di nebbia aumenterà anche in diverse zone costiere e interne del Centro-Sud.