Una partita vibrante, dai ritmi alti che ha messo a confronto due tra le nazionali più in forma del torneo. L’obiettivo era un solo per Messico e Venezuela: vincere per ottenere il primato andando così ad evitare l’Argentina ai quarti di finale. In realtà alla Tricolor bastava un pareggio che è arrivato dopo ottanta minuti disputando la partita più difficile per loro in questa Copa América. La Vinotinto, infatti, meritava forse la vittoria finale per coronare delle prestazioni davvero spettacolari. A sbloccare la partita sono i venezuelani dopo dieci minuti con Velezquez che di rovesciata mette la palla sotto la traversa. Il Messico reagisce veemente andando più volte sotto porta ma lasciando grossi spazi in difesa per i contropiedi avversari. L’audacia, però, paga la Tricolor che pareggia a dieci minuti dalla fine con una azione personale di Corona che supera ben cinque venezuelani per poi battere di destro Hernandez. Finisce in pareggio con il Messico che si può ritenere soddisfatto per il primato e l’accesso ai quarti. La Vinotinto fino ad ora è la vera rivelazione del torneo nonostante questo pareggio visto che conclude a sette punti a pari merito con i messicani.
Quando si dice: svegliarsi troppo tardi. L’Uruguay si sbarazza facilmente della Giamaica con un tre a zero davvero insapore. Sguardi tristi, crucciati e soprattutto delusi quelli dei giocatori di Tabarez nonostante il grande calore dei propri tifosi. Nessun cambio di formazione, davanti sempre Cavani ed Hernandez mentre Suarez ancora una volta spettatore non pagante in questa Copa América. Apre le danze l’ex Palermo, dopo venti minuti, battendo il portiere giamaicano dopo il lancio di Lodeiro. Il raddoppio arriva nel secondo tempo con un autogol di Watson e poi il definitivo tre a zero di Corujo. Finisce così la Copa América di queste due squadre con la Giamaica che non riesce a segnare in 270 minuti e con la delusione cocente della Celeste davvero irriconoscibile.
Ultima serie di partite della fase a gironi. Il raggruppamento D arriva alla sua conclusione. Iniziano ad affrontarsi Cile e Panama. “Una poltrona per due”, queste due squadre si affrontano per decidere chi farà compagnia all’Argentina nelle duo delle squadre qualificate ai quarti di finale. Nessuna delle due può perdere visto che significherebbe eliminazioni. Non ci sono calcoli, bisogna vincere e non fallire. Il Cile si è ripreso dopo la sconfitta al debutto contro l’Argentina, andando a vincere contro la Bolivia. La Roja non vuole far parte del gruppo delle nazionali di lusso eliminate già dalla fase a gruppi (Paraguay, Brasile ed Uruguay). Panama, invece, ha vinto all’esordio contro la Bolivia ma ha poi successivamente perso per cinque a zero contro l’Albiceleste. Impegno quasi proibitivo per i panamensi che non avranno a disposizione il capitano Godoy.
Una partita che non mette in palio molto se non l’onore e il primato nel girone D per l’Argentina. Contro la Bolivia, infatti, gli uomini di Martino devono difendere la prima posizione del raggruppamento e confermare quanto di buono fatto fino a questo momento. Squadra che vince non si cambia e quindi nessun cambio pesante in vista per l’undici titolare argentino. La Bolivia, invece, si gioca l’onore in una Copa América troppo sotto tono e forse presa troppo sotto gamba.