Mercato immobiliare. Secondo l’indagine condotta dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nel primo semestre del 2021 i canoni di locazione sono rimasti invariati sui monolocali, mentre hanno evidenziato dei lievi aumenti sui bilocali e sui trilocali, rispettivamente dello 0,4% e dello 0,3%.
Dopo un 2020 caratterizzato da canoni in calo in seguito all’emergenza sanitaria, allo smart working ed alla didattica a distanza, il 2021 ripropone un andamento positivo in linea con quanto accaduto negli anni pre-covid a partire dal 2015.
L’analisi dei contratti di locazione stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa, nella prima parte dell’anno si registrano un 73,8% di affitti conclusi per scelta abitativa, un 22,4% di contratti stipulati da lavoratori trasfertisti ed un 3,8% di affitti legati agli studenti universitari.
Rispetto al 2019 si evidenzia un calo della percentuale di contratti stipulati a lavoratori trasfertisti, ribasso che era già iniziato nel 2020 e che si conferma anche nel 2021.
Mercato immobiliare: segnali
Segnali positivi invece arrivano dagli studenti universitari che, seppur storicamente più attivi nella seconda parte dell’anno, in questo primo semestre del 2021 raggiungono quota 3,8%, percentuale mai raggiunta nel 2020 e nel 2019.
Tra le metropoli, la città in cui è più alta la percentuale di chi affitta per motivi di lavoro è Milano (40,0%), a seguire Roma (22,5%). Milano primeggiava in questa classifica anche negli anni precedenti, ma a partire dal 2020 ha segnato comunque un ribasso di contratti stipulati con lavoratori trasfertisti, nel 2019 infatti si superava quota 51% sul totale.
Anche a Roma si registra una contrazione, seppur meno consistente, delle percentuali di affitti a lavoratori trasfertisti, si passa infatti dal 24,7% del 2019 all’attuale 22,5%. È evidente come lo smart working stia incidendo su questo segmento di mercato, soprattutto in città come Milano dove la componente legata al lavoro è sempre stata predominante.
Mercato immobiliare: i dati
I dati sui contratti stipulati nella prima parte del 2021 vedono una contrazione dei contratti a canone libero (passati in due anni da 55,1% al 45,6%) ed un aumento del concordato (da 29,5% a 32,2%) e del contratto transitorio che aumenta da 15,4% a 22,2%.
Questo risultato, molto interessante, evidenzia una delle conseguenze della pandemia e cioè l’aumento del ricorso a contratti più brevi.
Tutti coloro che avevano acquistato una casa da destinare all’affitto turistico e che hanno deciso di collocarla sul settore residenziale, hanno optato per la formula del contratto transitorio per non vincolare l’immobile per troppo tempo e riaverlo a disposizione per ritornare agilmente allo short-rent appena i flussi turistici torneranno ai livelli standard.
Interessante anche i dati sul contratto a canone concordato che potrebbe rivelarsi una buona soluzione per inquilini timorosi degli effetti del lockdown e proprietari che ottengono un vantaggio fiscale e una maggiore possibilità di “sostenibilità” del contratto grazie ai canoni calmierati.
Mercato immobiliare: l’analisi
L’analisi delle grandi città mostra come a Milano ci sia una netta prevalenza del contratto a canone libero (71,7%), mentre a Roma è il contratto a canone concordato ad essere più utilizzato (71,0%). In tutte le metropoli considerate, così come abbiamo riscontrato a livello nazionale, in questo primo semestre del 2021 aumentano le percentuali di stipule di contratti a canone concordato e a carattere transitorio.
In Italia la tipologia più affitta è il bilocale con il 39,7% delle scelte, seguita dal trilocale con il 32,3%. Anche nel 2020 e nel 2019 bilocali e trilocali sono state le tipologie più affittate a livello nazionale. Infine, la maggior parte degli inquilini ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, in questa prima parte dell’anno si arriva al 43,8% sul totale degli affitti stipulati.