Nella seconda parte del 2019 i valori immobiliari di Napoli sono aumentati del 2,2%, rispetto al primo semestre 2019.
Per quanto riguarda il volume delle transazioni nel secondo semestre del 2019, rispetto al secondo semestre 2018, c’è stata una diminuzione del -2,2%. Se consideriamo l’intero anno nel 2019 il calo delle compravendite è stato del -2,4%, per un totale di oltre 7.400 scambi (elaborazione Ufficio Studi Tecnocasa su dati Agenzia delle Entrate).
I tempi di vendita nel capoluogo campano si attestano intorno a 85 giorni, in continua diminuzione rispetto ai semestri precedenti e più brevi rispetto alla media delle grandi città italiane che è di 122 giorni.
Negli ultimi 10 anni le quotazioni di Napoli sono diminuite del 38%, con un andamento peggiore rispetto alla media nazionale che si attesta al -30,8%. Contrazione più contenuta per le aree centrali della città che nello stesso arco temporale hanno perso il 24,9%, bene anche le macroaree Flegrea-Fuorigrotta e Vomero Arenella che hanno perso rispettivamente il 28,2% ed il 33,2%. La macroarea con il peggior andamento è stata quella della Collina che negli ultimi 10 anni ha perso il 51,0% del proprio valore.
Mercato vivace nel Centro Storico, dove nell’ultimo semestre si registra un ulteriore aumento della richiesta da parte di investitori che intendono avviare attività di B&B e affittacamere per turisti. Si tratta di un fenomeno in crescita in questa area della città.
In crescita dell’1,7% la macroarea della Collina e tra i quartieri in aumento c’è quello di Secondigliano, realtà alla periferia di Napoli con un’offerta abitativa medio popolare che ha visto un aumento della domanda trascinata in particolare dai mutui più accessibili e dai prezzi contenuti