Un anno da vivere pericolosamente, come ha dimostrato l’avvio shock del 2016 finanziario. Ma in cui sarà possibile centrare investimenti vincenti, specie sui mercati azionari europei ‘più a buon mercato di quelli Usa’. Il Presidente dell’AIAF Paolo Balice non si è sottratto alla sfida delle previsioni per l’anno finanziario dalle colonne del sito Smartweek (http://www.smartweek.it/economia-e-mercati-le-previsioni-del-2016/). Più una lezione di strategia degli investimenti, assai opportuna per il pubblico italiano (l’esperienza di Banca dell’Etruria insegna) che non una summa di consigli per gli acquisti.
In particolare. I bassi tassi a sostegno della politica espansiva delle banche centrali dell’area euro e del Giappone, ‘possono spingere a cercare rendimenti più alti nel mondo dei corporate bond europei ed americani’. ‘Ma occorre – ammonisce Balice – operare con molta attenzione nel selezionare e singole società ed i settori, vista la crisi di liquidità che hanno patito i comparti degli high yield Usa‘.
Per quanto riguarda i mercati azionari, ‘secondo le stime di utile ed i valori patrimoniali sono più a buon mercato in Europa che negli Usa dove le valutazioni appaiono un po’ tirate’. Le Borse si presentano comunque all’inizio dell’anno con performance settoriali assai divaricate: da una parte l’energia e i settori legati alle commodity, dall’altra il resto dei listini’. Con qualche ovvia eccezione.
Guardando all’Italia, molto dipenderà dalla capacità di consolidare la ripresa e di attrarre gli investimenti sperando che ‘tra le Autorità europee si faccia strada la tesi che ‘non si ripagano i debiti pubblici elevati senza crescita’.
Sul piano micro le opportunità non mancano: ‘le attese soluzioni al risiko bancario, le trattative su risparmio gestito, la sistemazione dei crediti incagliati, la rivoluzione della logistica nella distribuzione commerciale. Per non trascurare il nodo della telefonia’.
Tutto questo, auspica Balice, ‘potrebbe generare un ritorno di interesse per il mercato azionario ed obbligazionario corporate domestico in un contesto di rafforzamento dei canali di finanziamento tradizionali e nuovi’. Un’occasione di riscatto per il risparmio, oggi probabilmente ‘più propenso ad investire nell’economia reale dopo le delusioni patite, sia pure in ambito locali, con investimenti all’apparenza sicuri attraverso il sistema bancario’.