Il diritto a una mensa scolastica di qualità è un diritto che deve essere garantito a tutti i bambini e le bambine. E’ quanto sostiene da sempre Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare la vita dei bambini a rischio e garantire loro un futuro. Nel 2017, in Italia, solo il 51% degli alunni della scuola primaria ha avuto accesso a una mensa, con disparità enormi nei sistemi di refezione scolastica e una distanza sempre maggiore tra Nord e Sud. L’ultimo rapporto dell’Organizzazione, dal titolo “Non tutti a Mensa!”, mette in evidenza come nel meridione si registri il numero più alto di alunni che non usufruiscono della refezione scolastica (81% in Sicilia, 80% in Molise, 74% in Puglia).
Quali sono i requisiti della mensa scolastica?
La mensa scolastica dovrebbe avere 4 requisiti fondamentali.
- Essere inclusiva, senza esclusioni per i bambini che vivono in famiglie meno abbienti, non residenti o morose nei pagamenti.
- Essere accessibile, in termini di tariffe, agevolazioni ed esenzioni e riconosciuta come un livello essenziale delle prestazioni sociali.
- Essere educativa, un luogo di partecipazione oltre che di apprendimento di una sana alimentazione e della lotta allo spreco.
- Essere sostenibile, garantendo cibi di qualità provenienti dal territorio e a km zero.
“Oggi la mensa scolastica, invece di rappresentare un momento educativo al pari dell’aula, rischia di rafforzare la condizione di diseguaglianza e di mancato accesso ai diritti nel nostro Paese. È infatti un servizio a domanda individuale, legato alle scelte di bilancio dei singoli comuni e le politiche di accesso al servizio ed agevolazioni ed esenzioni tariffarie messe in campo sono infatti fortemente squilibrate da un Comune all’altro, fino ad arrivare a insopportabili casi di esclusione e segregazione come quello di oggi. È quindi necessario riconoscere alla mensa scolastica la funzione di servizio pubblico essenziale”, ha proseguito Raffaela Milano.