Futuro roseo per le donne, potrebbero non essere più schiave dell’ orologio biologico e non avere più limiti di tempo per poter mettere al mondo un figlio.
A mettere a punto la miracolosa “invenzione” è stato Konstantinos Sfakianoudis ginecoloco greco della clinica per la fertilità Genesis Athens insieme al suo team di ricerca. Lo studio, pubblicato sulla rivista medica New Scientist ha mostrato come sia possibile riproporre il ciclo mestruale nelle donne in menopausa e permettere il rilascio degli ovuli da fecondare.
Il trattamento messo a punto, prevede iniezioni di plasma ricco di proteine (Prp); si tratta di una miscela concentrata di sostanze che aiutano le cellule a rigenerarsi. Il Prp è stato iniettato nelle ovaie di donne in menopausa nelle quali dopo un po’ è ripartito il ciclo mestruale e la produzione di ovuli pronti per la fecondazione.
Sfakianoudis ha raccontato di una donna in menopausa da circa 5 anni che dopo aver ricevuto iniezioni ha ripreso ad avere il ciclo. I ricercatori hanno prelevato dalla donna tre ovociti, due dei quali sono stati fecondati con gli spermatozoi del proprio marito. Una volta che tutti e tre gli ovociti saranno fecondati saranno inseriti nel grembo. Sino ad allora quelli già fecondati rimarranno congelati.
Questa tecnica aiuterebbe a concepire anche donne non necessariamente in menopausa ma con problemi di concepimento. Dopo le iniezioni di Prp in sei donne oggetto di diversi aborti e diversi tentativi di fecondazione in vitro falliti, tre sono rimaste incinte attraverso fecondazione in vitro e la gravidanza è andata avanti regolarmente. Il trattamento apre le porte a tutte le donne, dona la possibilità di eliminare la paura dell’orologio biologico consentendo anche alle più attempate di poter concepire utilizzando il proprio materiale genetico.
Se da un lato la tecnica consente alle donne un’eccitante elisir di giovinezza, anche per quelle che purtroppo sono oggetto di menopausa in età più giovane, dall’altro solleva non pochi dubbi etici sulla questione.
La donna inizia il suo percorso di fertilità con una serie di ovuli da fecondare ch,e col passare degli anni diminuiscono, si tratta della natura femminile che, con questa tecnica, verrebbe ampiamente superata. Volendo trascurare il disquisire sulla giusta età per diventare madri, bisogna considerare che una donna non più giovane incontra maggiori rischi in gravidanza rispetto a una più giovane a causa del fatto che, anche se si riesce a riprodurre ovuli, l’utero ha comunque la sua età.
Una tecnica, insomma, che pur sollevando di molto le coscienze femminili, dona molto spazio ai dubbi etici.