Marco Mengoni e il suo elogio della gentilezza sono una delle cose per le quali ultimamente vale la pena aprire la bocca per darle fiato. Il programma televisivo “Le Iene” ospita, come da tradizione ormai, a ogni puntata, un personaggio famoso che si cimenta in un breve monologo su un tema a lui caro. Marco Mengoni, reduce da un piccolo infortunio che gli ha provocato la rottura di un crociato, è stato l’ospite dell’ultimo appuntamento del programma, in onda su Italia 1, per questa stagione. Si è esibito steso su un letto e poi ha recitato il suo monologo con la stampella.
Spesso io sto male per colpa mia. Mi capita tutte le volte in cui mi preoccupo delle aspettative che gli altri hanno su di me e cerco di soddisfarle per non deluderli
Marco Mengoni e il suo elogio della gentilezza
“Succede. In questi giorni, dovendo stare un pochino fermo per ovvi motivi, ho pensato tanto alla mia vita” esordisce così il cantante viterbese. Un piccolo imprevisto, come tanti che capitano nella vita, offre l’occasione per fermarsi a riflettere. Riflettere sul naturale alternarsi di momenti buoni e meno buoni, gioie e paure, soddisfazioni e vuoti. E poi la domanda principe: “Sono felice?” Certo, risponde Marco, nonostante viva momenti difficili. Con grande consapevolezza Marco, spiega, poi, che l’infelicità è frutto di una nostra scelta. Una scelta che pone gli altri e le loro aspettative prima di noi e dei nostri desideri.
Ho imparato che quello che vogliono gli altri non può contare più di ciò che voglio io perché alla fine i conti ognuno li sempre solo con se stesso. Gli errori che commetti li paghi sempre e solo tu
Questione di priorità
Eppure, nella vita ognuno risponde, giustamente, in prima persona delle scelte che compie e paga per gli errori che commette. Perché allora non mettere al primo posto ciò che si vuole e scegliere ciò per cui vale la pena combattere? Per questo motivo ha scelto di giudicare il meno possibile le persone che ha di fronte. La gentilezza è spesso scambiata per debolezza quando in realtà la scelta più facile è quella di essere scortese. Chi è sempre gentile, secondo Marco, è come un supereroe.
Molti considerano la gentilezza un sinonimo di debolezza. In realtà essere scortesi è molto più facile che essere educati. Per me chi è sempre gentile è una specie di supereroe
Il casino interiore
La vita per ognuno di noi è un casino, continua Marco. Un casino più o meno piacevole, ma pur sempre un casino. Così ciò che ognuno di noi dovrebbe fare è occuparsi del proprio casino personale. Occuparsi, cioè, della propria vita cercando di non fare male al prossimo. Una riflessione che è anche un invito rivolto a tutti noi a fare scelte semplici e forti al tempo stesso; a non farsi condizionare dagli stereotipi sulle relazioni umane e a vivere con autenticità guardando con amore a se stessi e agli altri.
L’unica cosa che possiamo fare è cercare di occuparci del nostro casino personale tentando, per quanto possibile, di non incasinare troppo la vita degli altri