(Adnkronos) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è un ‘target’ del presidente russo Vladimir Putin? Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano non ci sono dubbi, soprattutto dopo la telefonata fake dei due comici russi a Palazzo Chigi. “Mi pare che i fatti degli ultimi giorni lo confermino. C’e’ stato il tentativo di farle fare qualche errore di comunicazione che invece non c’è stato, perché Giorgia Meloni dice in privato le stesse cose che dice in pubblico“, dice Mantovano, intervistato da Radio 24 per ‘Il Caffè della domenica’, in riferimento allo scherzo telefonico del duo Lexus e Vovan.
Meloni obiettivo di Putin
“Considero chiuso il caso dello scherzo telefonico alla premier Giorgia Meloni dopo le dimissioni del consigliere diplomatico Talò che con dignità si è fatto carico della responsabilità dell’accaduto“, aggiunge. “Siamo in un contesto in cui, a partire dal invasione dell’Ucraina, le minacce cyber e ibride come questa della finta telefonata si sono moltiplicate ma il nostro sistema è certamente attrezzato a fronteggiare questo tipo di minacce“, afferma Mantovano spiegando che “le intromissioni russe nei nostri sistemi sono all’ordine del giorno, ne aspettiamo altre da qui alle elezioni europee perché questa è la nuova frontiera della guerra“.
Capitolo riforme: il governo Meloni ha appena varato il ‘premierato’. C’è il rischio che vengano svuotati il ruolo del Quirinale e del Parlamento? “A me non sembra che ci sia questa prospettiva. Non vedo rischi di questo tipo“, dice Mantovano riferendosi alla figura del Presidente della Repubblica. Quanto alle critiche sulla possibilità di uno svuotamento del Parlamento: “Non riesco a cogliere questo svuotamento del Parlamento, anzi vi e’ una esaltazione del suo ruolo“. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)